Fin dai tempi più remoti, l’uomo ha voluto lasciare un segno tangibile e indelebile della sua presenza. Gli architetti, nei secoli, hanno assecondato questo sogno osando realizzazioni ritenute all’epoca rivoluzionarie, che in seguito sono diventate simbolo di una città o addirittura di una nazione.
Pensiamo ad esempio alle Piramidi di Giza, al Partenone di Atene, all’Anfiteatro Flavio (Colosseo) di Roma, al Taj Mahal in India o alla Tour Eiffel di Parigi, criticatissima quando è stata costruita nel 1889, al punto che i suoi detrattori alla domanda da dove fosse possibile godere la miglior prospettiva, rispondevano “dalle terrazze della stessa torre…”. Gli esempi sono innumerevoli e in tempi più recenti citerei l’Opera House di Sydney, in Australia (1973); e la Città delle Arti e delle Scienze (Ciudad de las Artes y las Ciencias) a Valencia, in Spagna (1996).
Un dettaglio della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia
Chi non ne ha mai sentito parlare? Questo edificio, dalla forma indubbiamente originale, è un valido esempio del lavoro di Santiago Calatrava Valls, architetto valenciano. La struttura a forma di occhio è tanto sorprendente quanto intrigante; e la combinazione di cemento, vetro e acciaio riflette la visione che Calatrava ha della sua città. In più, l’imponente complesso architettonico svolge un’importante funzione educativa e ospita al proprio interno musei e sale didattiche, spesso interattive, sul mondo della scienza e dell’arte, frequentate da miriadi di studenti e di turisti. Senza dimenticare lo straordinario Acquario Oceanografico – il più grande in Europa – che consente di ammirare dal vivo moltissime creature marine.
La Lonja de la Seda
La Valencia “futuribile ” di Calatrava convive comunque benissimo con il proprio, importante, passato. Fondata dai Romani nel 138 a.C., ha conosciuto a partire dal 7° secolo, e per 800 anni, una pacifica invasione araba che ha forgiato una fondamentale infrastruttura economico-commerciale, iniziando dal grande porto tutt’ora assai attivo negli scambi con il Continente Africano. Dal 15° secolo in poi, la città si è trasformata in un indispensabile punto di scambio nel Mediterraneo imponendosi nel mercato della seta, le cui trattazioni avvenivano nella Lonja de la Seda, monumentale sala dalle alte volute sostenute da magnifiche colonne a torciglione d’ispirazione araba. È stato anche il tempo della reggenza della Famiglia Borgia, che l’ha impreziosita con importanti chiese e monumenti attorno alla Cattedrale di San Nicolas. D’altronde, la storia ci ricorda che i Borgia hanno “donato ” 2 Pontefici alla Chiesa Cattolica: Callisto III e Alessandro VI.
Valencia sa attrarre eccome chi ama il bello: sia antico, sia moderno. E ai gastronomi, ricordo che si vanta di avere inventato la paella, specialità che ritroverete in tutte le salse e in tutte le padelle, ovunque, in città.
L’interno della Cattedrale di San Nicolas
© Luigi Mantovani 2023