È fra le compagnie di danza più iconiche al mondo. È americana. Si è esibita per la prima volta al Teatro Regio inaugurando la rassegna ParmaDanza 2024. La Paul Taylor Dance Company deve il proprio nome al suo fondatore: il ballerino, coreografo e direttore teatrale Paul Belville Taylor (1930-2018), che dal 1954 ha innovato e trasformato il ruolo della danza attraverso 147 rappresentazioni che hanno spesso colto le insidie del vivere quotidiano e le problematiche più evidenti della società.

La Paul Taylor Dance Company vanta un ampio repertorio che spazia dalle opere del suo maestro ai nuovi lavori realizzati da alcuni fra i coreografi più affermati. Prima di morire, Paul Taylor ha scelto Michael Novak come suo successore alla direzione artistica: classe 1982, originario di Rolling Meadows, nell’Illinois, da acclamato ballerino della compagnia ha inanellato 56 ruoli in 50 rappresentazioni, per poi raccogliere il testimone e dal settembre 2018 entrare di diritto nella storia della Paul Taylor Dance Foundation.

© Whitney Browne

Per lo spettacolo al Teatro Regio, Novak ha scelto 2 coreografie di Paul Taylor su repertorio classico (in apertura e in chiusura della serata) e una jazz coreografata da Amy Hallun Garner, precisando alla Gazzetta di Parma che «i fondamentali della musica sono il ritmo, la melodia, l’intonazione e il timbro che influenzano la percezione e le emozioni del pubblico». In effetti, la dirompente vitalità delle performance ha coinvolto fin da subito gli spettatori: fondale rosa per Mercuric Tidings sulle Sinfonie n. 1 e 2 di Franz Schubert e i costumi pink di Gene Moore che hanno fasciato i corpi statuari dei danzatori, mentre le danzatrici si sono rivelate incredibilmente toniche e antitetiche all’anoressìa.

Le luci di Jennifer Tipton, invece, hanno fisicamente messo da parte le scarpette da punta per concentrarsi sui piedi nudi che hanno scivolato con sublime leggerezza sul palco, accarezzandolo. In più, tratteggiando un ideale disegno geometrico i 13 cosmopoliti danzatori hanno reso l’idea di un caos organizzato e di una velocità sempre più abbagliante, ai limiti dello scontro fisico, destinata a sfociare in una vera e propria musica visiva.

Pura gioia di ballare il jazz è stato il messaggio veicolato da Somewhere In The Middle: scene di Donald Martiny, costumi di Mark Eric e luci di Christopher Chambers, su una selezione di brani che hanno coinvolto il mito di Count Basie, Sarah Vaughan, Duke Ellington, Wynton Marsalis, Bill Evans. Fra l’acrobatico bebop vocale della Vaughan e la dolcezza pianistica di Evans, ci è parso di essere catapultati al Village Vanguard o al Birdland di New York, con quei corpi che hanno scandito con maestrìa ritmi e improvvisazioni.

Il direttore artistico della Paul Taylor Dance Company, Michael Novak, con Eleonora Tarantino

Grande classico della danza moderna, Esplanade (“passeggiata ”) ha concluso in bellezza la serata ispirandosi a una ragazza in procinto salire sull’autobus. Da qui, movimenti comuni come camminare, correre, cadere, scivolare, stare in piedi, sulle musiche di Johann Sebastian Bach (Concerto in mi maggiore per violino e orchestra; Concerto per 2 violini, archi e basso continuo in re minore) hanno dato dinamicità alla vita di tutti i giorni. I costumi pastello di John Rawling, le folate di danza fra cerchi di gruppo e pas de deux in 4 coppie, l’”occhio di bue ” che ha illuminato al centro della scena una ballerina dai tratti androgini (a rappresentare, forse la fluidità dei sessi), hanno ancora una volta sottolineato la bravura dei magnifici 16 della Paul Taylor Dance Company: Eran Bugge, Christina Lynch Marham, Madelyn Ho, Kristin Draucher, Lee Duveneck, Alex Clayton, Devon Louis, John Harnage, Maria Ambrose, Lisa Borres, Jada Pearman, Shawn Lesniak, Jake Vincent, Jessica Ferretti, Austin Kelly, Kenny Corrigan.

Nota a piè di pagina: chissà se qualcuno leggendo sul programma Santo Loquasto avrà riconosciuto lo scenografo e costumista, dal 1980, di una ventina di film diretti e in molti casi interpretati da Woody Allen… Qualche titolo? Stardust Memories, Zelig, Radio Days, Settembre, Un’altra donna, Crimini e misfatti, Blue Jasmine, Un giorno di pioggia a New York.

© Eleonora Tarantino