Solo dalla terza stagione la serie televisiva Mare Fuori è riuscita a fare il botto d’audience, grazie alle stories diventate virali sui social. Ci ha messo del suo anche la sigla ‘O Mar For, disco d’oro, autore e interprete Matteo Paolillo nei celebri panni di Edoardo Conte.

Ci sta mettendo del suo anche Mare Fuori – Il Musical, prodotto da Best Live, che l’8 e il 9 febbraio 2024 ha registrato il sold out al Teatro Regio di Parma. A dirigerlo è stato l’attore e comico napoletano Alessandro Siani, secondo il quale «Mare Fuori è una storia che coinvolge perché parla di giovani con difficoltà importanti, ambientata a Napoli dove c’è il giusto compromesso fra gioia e dolore; dove dietro l’ombra ci possono essere delle luci. In questo musical ci sono tante new entry, ma anche attori del cast originale come Antonio Orefice nei panni di Totò, rimasto nel cuore dei fan, e Salahudin Tijani Imrana. Rosa Ricci e Carmine Di Salvo sono invece i miei Romeo e Giulietta underground ».

Rosa Ricci e Carmine Di Salvo

La sceneggiatura curata dagli stessi autori della fiction, Maurizio Careddu e Cristina Farina, ha visto in scena le vicende di Carmine, di Chiattillo (il borghese milanese) e dei loro compagni di sventura con parecchi momenti clou della serie: l’omicidio di Ciro (fratello di Rosa Ricci) e di Nina (giovane moglie di Carmine Di Salvo) nonché il suicidio di Viola, trasformati in numeri da musical. Sullo sfondo, le scenografie di Roberto Crea: immagini digitali di grande suggestione che si rifanno ai set del carcere minorile di Nisida, fotogrammi del molo di San Vincenzo e di Napoli: in particolare il rione Luzzatti, Castel dell’Ovo, il rione Sanità, la zona di Mergellina, Posillipo e la sua spiaggia delle Rocce Verdi.

Si comincia con l’invasione in platea di una rumorosa baby gang. Molti i riferimenti alla tradizione partenopea, come il recupero del vecchio teatro di Eduardo De Filippo, allo scopo d’intrattenere i ragazzi cercando di capire chi sono e cosa vogliono, al di là di cosa sono stati fuori dalle mura dell’Istituto Penale per i Minorenni. Ci proveranno con la disputa canora fra Crazy J e Gianni Cardiotrap, con la recitazione in italiano (incomprensibile per loro) di un classico della letteratura come i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, con evidente riferimento a un amore contrastato e alla tragica guerra tra le famiglie Di Salvo e Ricci.

Tanta, ovviamente, la musica: ispirata a maestri come Pino Daniele (appare la sua sagoma luminosa sul fondale) e Renato Carosone. Immancabili ‘O Mar For e Origami all’alba, entrambe scritte da Paolillo; e poi un brano di Siani, E tu dimane, cantato da Antonio Rocco. Ballando si spazia dalla breakdance al moonwalk, ben coreografati dai fratelli Marcello e RaimondoMommoSacchetta. E se la fisicità dei protagonisti (vedi Mattia Zenzola, il ballerino vincitore dell’ultima edizione di Amici) è stata più che credibile, la recitazione (una nota di merito va ad Antonio Orefice/Totò) si è rivelata in qualche caso un po’ acerba.

In sala, occhi puntati anzitutto sulla rivelazione Rosa Ricci (Maria Esposito); e fra gli indiscussi protagonisti della serie, Dobermann (Enrico Tijani), Micciarella (Giuseppe Pirozzi) e Milos (Antonio D’Aquino), che hanno sfidato il palcoscenico. Apro e chiudo parentesi: al pubblico non napoletano sono mancati i sottotitoli, e ciò ha penalizzato non poco la comprensione della recitazione. Fra le scene più riuscite, i personaggi rinchiusi nel carcere che immaginano cosa sarebbe stata la loro vita senza quelle scelte sbagliate; e la fuga in una Napoli notturna di Carmine e Rosa, sollevati da 2 funi, che volano sopra le nuvole uniti in un folle abbraccio d’amore. L’omicidio di Totò e il grido di ‘O Comandante che vede sfumare la speranza di dare ai suoi ragazzi (ancora una volta vittime di un’inarrestabile violenza) il diritto di avere una seconda possibilità, sono stati il toccante, coinvolgente epilogo del musical.

Nun te preoccupá, guagliò / Ce sta ‘o mare fore / Ce sta ‘o mare fore / Ce sta ‘o mare fore / Aret’ e sbarre, sott’o cielo / Ce sta ‘o mare fore / Ce sta ‘o mare fore /Ce sta ‘o mare fore…”. La comunità napoletana e poi tutto il pubblico parmigiano sono esplosi in un emozionante coro, preludio alle ovazioni destinate a tutti quei ragazzi che hanno testato la dimensione teatrale in presa diretta, dove l’errore non si può correggere a differenza del set cinematografico.

Annotazione finale, l’uscita furtiva dei protagonisti da una porta secondaria per evitare le poche decine di fan che desideravano un selfie o un autografo. Si sono purtroppo dimenticati che è proprio grazie a loro se oggi sono un fenomeno di massa.