«Ho sempre desiderato lavorare a una storia poliziesca. Con lo sceneggiatore Reggie Keyohara, siamo rimasti attratti dall’idea di esplorare la sfera mistica con personaggi estremamente razionali».

Con Mindcage – Mente criminale, il regista americano d’origini italiane Mauro Borrelli ha esaudito il suo desiderio complici John Malkovich, Martin Lawrence (nel primo ruolo drammatico della sua carriera) e Melissa Roxburgh che interpretano rispettivamente L’Artista e gli agenti Jake Doyle e Mary Kelly. Questi ultimi sono sulle tracce di un assassino emulatore che replica per filo e per segno le atroci modalità degli omicidi commessi da Lefevre, il serial killer dalla mente deviata incarcerato e soprannominato L’Artista per via del suo talento pittorico.

John Malkovich

E a lui che si rivolge specificatamente Mary, chiedendogli un aiuto per catturare il misterioso criminale e porre così fine al massacro. In cambio, la sua pena di morte verrà commutata in ergastolo. Inizia così una corsa contro il tempo, una caccia all’uomo dai risvolti imprevedibili che evidenzierà i traumi pregressi di tutti i protagonisti, coinvolti dall’Artista in un gioco diabolico.

Martin Lawrence

L’elemento più efficace di questo thriller è infatti quello psicologico, frutto del rapporto ambivalente di fascinazione e di repulsione fra Mary e L’Artista, un John Malkovich talmente carismatico da ribaltare nei dialoghi la condizione dei 2 personaggi: nonostante il killer rimanga sempre dietro le sbarre, è Mary a sembrare in gabbia.

Melissa Roxburgh

Altresì noto come sceneggiatore, designer e visual artist, Mauro Borrelli ha inoltre utilizzato elementi ancestrali che ricordano film come Il sesto senso, Seven e Constantine, immergendo lo spettatore in una cornice dark. Fondamentali, al proposito, i richiami all’arte classica religiosa italiana (il regista ha studiato pittura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e come visual artist si è specializzato sul Rinascimento e sulle tecniche d’avanguardia) capaci di fondersi alla perfezione con l’estetica noir.

Infine il rosso e l’oro. Principali tonalità cromatiche di Mindcage – Mente criminale, non solo s’ispirano ai dipinti religiosi dell’arte italiana del 15° e del 16° secolo, ma in molte inquadrature sono proprio quelle immagini pittoriche a rincorrersi.