Questa volta abbiamo cenato insieme a Federico, il produttore di Villa Raiano, che con la sua allegria e la sua gentilezza si è mostrato disponibilissimo. La sua cantina è ubicata nel comune di Serino, dove l’identità dei vitigni è ancorata al cuore dell’Irpinia. I vigneti di Greco, Fiano, Falanghina e Aglianico sono immersi nella natura, circondati da boschi di castagno dove l’agricoltura è rigorosamente biologica certificata.

Iniziamo dalla Falanghina di Villa Raiano, ideale partner di ogni serata che si rispetti, che presenta una buona struttura dalla grandissima freschezza, morbide note non solo di frutti tropicali ma anche di mandorle e salvia, sentori agrumati di arance e lime. Il sorso, di una piacevolezza disarmante, cede il passo 
alla voglia di sentire il carattere di questo territorio.

Passiamo così al Greco di Tufo DOCG 2021, un bianco fresco dai profumi di frutti bianchi croccanti, nespola, sambuco ed erbe mediterranee che si fondono con le note agrumate e floreali, seguite da sfumature minerali, date soprattutto dal terreno vulcanico, che si ritrovano più intense al palato. Interessante il finale mandorlato, ma ciò che colpisce di più è la parte salina che rende ancora più facile e intrigante la beva.

La parte sapida del Greco ha stimolato ancora di più le nostre papille gustative… e in un attimo il Fiano di Avellino Alimata DOCG 2018 era già nel calice. Un riflesso più dorato riempie il bicchiere di un brillante giallo paglierino. Ruotandolo, si nota subito che la trama del Fiano è più densa e ricca. I profumi (come il Greco) ricordano ma con più calore note floreali, agrumate e di erbe mediterranee.

Qui la salinità si percepisce già all’olfatto, mentre al palato il vino risulta subito intenso, morbido e decisamente più ricco del “cugino”: sia per intensità, sia per persistenza. Se i suoi frutti più maturi sono sempre pronti a dare freschezza, la mineralità non viene mai perduta e la parte salina, questa volta, ci porta direttamente di fronte al mare. Un bianco di spessore, insomma, che non smetteresti mai di bere.

Siamo giunti infine all’Aglianico. Non solo rosso principe dell’Irpinia, ma di tutta la Campania. Ritenuto da molti il “Nebbiolo del Sud ”, 
nel calice si presenta di un rosso intenso che sprigiona sentori di mora, lamponi e amarene; sul finale si riconosce distintamente una nota di cioccolato e cuoio, che dona una piacevole struttura. Al sorso è intenso, piacevole, assai avvolgente, con una buona freschezza che pulisce meravigliosamente il palato.

Federico ci ha spiegato che l’affinamento viene svolto prima in cemento e poi in anfore di terracotta, così da ottenere un risultato che dimostri le qualità del vitigno in purezza, senza quelle aggiunte aromatiche che rilascerebbe l’affinamento in legno. Ancora una volta mi ha sorpreso riscontrare, anche qui, un soffio marino. L’abbiamo servito a 18° e si è rivelato una bellissima scoperta, tanto che il calice è finito prima del previsto.

Villa Raiano è sinonimo di Irpinia. Un territorio fantastico, capace di regalarci vini unici, di grande piacevolezza e spessore, eleganti e dinamici. E poi… sento ancora il mare!

(Luca Beretta è il maître-sommelier del Particolare Milano)

Villa Raiano
via Bosco Satrano 1, loc. Cerreto
San Michele di Serino (AV)
tel. 0825595663/347357740