Lui è Charles Ormond Eames (1907-1978), di St. Louis: designer, architetto, regista. Lei è Bernice Alexandra Kaiser, per gli amici Ray (1912-1988), di Sacramento: pittrice con riferimenti all’Espressionismo Astratto, designer, regista. Si sposano nel 1941 e da quel momento, per tutti, sono gli Eames: la carismatica coppia che per 4 decenni rivoluzionerà il mondo del design mixando bellezza e funzionalità. A loro è dedicato il documentario Eames: architetti, pittori, designer, diretto da Jason Cohn, Bill Jersey e corredato da uno spettacolare e prezioso repertorio di materiali inediti che ne ripercorre vita e creatività con interviste a familiari (la figlia Lucia, il nipote Demetrios), amici e collaboratori (Jeannine Oppewall, Deborah Sussmann, Gordon Ashby). Sono una festa per gli occhi, questi 84 minuti. Un prodigio in technicolor che riflette l’eclettismo degli Eames nell’America dei Mad Men. Sempre sorridenti, i coniugi. Propositivi, ottimisti. Pionieri delle odierne stars del design. Durante il secondo conflitto mondiale, sperimentano tecniche di stampaggio del compensato e progettano per conto dell’aviazione parti di aeromobili e lettighe. Prima di sposarsi, Charles aveva realizzato col finlandese Eero Saarinen l’innovativa Organic Chair, risultato della modellazione e dello stampaggio del compensato in curve complesse con la saldatura ad arco, che consentiva di unire legno e metallo.

Con Ray, negli Anni ’50 della ripresa post bellica, crea la Dining Chair e poi la mitica Lounge Chair. E ancora: sedie in plastica, tavoli da pranzo, credenze, sofà, scrivanie. Nel ’53, la coppia s’inventa l’appendiabiti con piccole sfere multicolori che sembrano pianeti. Ogni articolo d’arredamento viene scrupolosamente progettato per poi essere prodotto in serie e commercializzato dall’azienda Herman Miller a prezzi vantaggiosissimi. Il motto di Charles & Ray è “il meglio per il minimo, per i più”: ideale utopico della produzione di massa. Design democratico, a disposizione di tutti. La loro abitazione di Pacific Palisades Il ruolo del designer è paragonabile a quello di un padrone di casa gentile e attento, che sa prevedere le esigenze dei suoi ospiti», puntualizza Charles), con le sue forme semplicemente squadrate e la luce che entra in abbondanza, unisce una struttura snella, funzionale e pratica a brillanti colori e gradevoli forme. Sono eccentrici e visionari, gli Eames: «Noi non facciamo Arte. Risolviamo problemi», dicono. Eppure, la loro versatilità s’è trasformata in Arte pura ogni volta che ha avuto il coraggio di spingersi oltre il design utilizzando la multimedialità per comunicare idee con filmati, disegni, invenzioni grafiche. Con i loro avanguardistici allestimenti (Mathematica del ’61 per IBM; Copernicus del ’72) la coppia delinea un universo visivo moderno, straordinario, dal grande impatto mediatico. Idem per le mostre: Nehru: The Man and his India (’65) e The World of Franklin and Jefferson (’75), per il bicentenario della fondazione degli Stati Uniti d’America. Idem per quanto riguarda i cortometraggi (un centinaio), con Toccata for Toy Trains, Image of the City e Powers of Ten in pole position. Il tutto all’insegna del “Take your pleasure. Seriously”.

Jason Cohn e Bill Jersey, Eames: architetti, pittori, designer, Feltrinelli, Collana Real Cinema, Dvd + Libro Eames2 (a cura di Francesca Baiardi), 80 pagine, € 16.90

Foto: Charles e Ray Eames posano su una moto Velocette, 1946, © Eames Office LLC
Eames House, Pacific Palisades, Los Angeles
Lounge Chair, 1956
Eames Contract Storage, 1961-1969
Mathematica, allestimento per IBM, 1961