Non è un caso se nel 2012 hanno disegnato la torcia delle Olimpiadi di Londra. Edward Barber e Jay Osgerby, designer e titolari dell’omonimo studio nella East London fondato nel 1996 dopo gli studi d’architettura al Royal College of Art, nutrono da tempo una grande passione per la luce costantemente alimentata da lampade a parete e bollard per esterni.
Edward Barber e Jay Osgerby
© Pablo Di Prima
Tutto ha inizio nel 2016 da una piccola lampada ideata per illuminare la Members’ Lounge e il Parabola Restaurant, location stategiche del London Design Museum. È da qui che prende corpo la light family di Bellhop, griffata Flos, che dà il benvenuto all’ultimogenita, la Bellhop Floor, oggetto di design che traendo spunto da una candela hi-tech a batteria da trasportare comodamente da una stanza all’altra, si distingue dalle altre fonti luminose per l’eleganza discreta e la schietta personalità.
«Ci siamo concentrati su una versione da terra che facesse parte della collection seppur emanando una luce del tutto diversa», precisano Barber & Osgerby. «Mentre le lampade da tavolo sono spesso discrete e diffondono un’illuminazione diretta, Bellhop Floor è più scultorea. Gli elementi archetipici rimangono simili a quelli per così dire “di famiglia“: abbiamo cioè preso e capovolto la testa della Bellhop e in più introdotto una combinazione di materiali inediti come cemento, alluminio e vetro. Abbiamo inoltre utilizzato colori laccati che fossero il più possibile brillanti».
Inoltrandoci nei dettagli tecnici, Bellhop Floor sfoggia una solida base in cemento con una finitura enjoyable dal punto di vista tattile, un corpo d’alluminio e un diffusore in vetro opalino in grado di esaltarsi l’un l’altro in virtù degli accostamenti cromatici: se il corpo è disponibile nelle varianti white, cioko, green e brick red, il diffusore è grigio (per la variante con il corpo bianco) oppure bianco (per le varianti con il corpo cioko, green e brick red).
Separando il design industriale, l’architettura e l’arte, la scommessa di B&O è ancora una volta vinta.
© Federico Torra