Siamo nelle terre ostili dell’Alta Savoia, in pieno Rinascimento. La vita delle popolazioni contadine e montanare è a dir poco dura. I proprietari terrieri (e spesso le abbazie) esigono tasse in natura e di conseguenza prelevano gran parte dei raccolti e dei prodotti, arrivando perfino a inviare i propri controllori del latte. Gli allevatori sono obbligati a “donare” tutto il latte munto e i formaggi da esso ricavati. A causa di ciò, ecco l’idea di effettuare la prima mungitura ridotta e la seconda in segreto, a notte fonda, per il consumo personale.

Si spiegano così la “truffa” e anche il nome del magnifico formaggio francese a pasta morbida di puro latte crudo di vacca: il Reblochon, che deriva dal “patois” savoiardo “re-blocher”, cioè “mungere una seconda volta”. Questa prelibatezza trova l’ideale sublimazione nella tartiflette, piatto ex povero della regione a base di gratin di patate, formaggio e pancetta. Vi segnalo infine il sito francese Aufeminin, dove potrete trovare facili e rapide ricette a base di questo eccellente latticino da accompagnare a vini rossi vivaci, giovani e leggermente tannici come Beaujolais, Cabernet d’Anjou e Côtes de Provence. Ma anche a vini nostrani del calibro di Sangiovese, Barbera di Monferrato e Chianti.

Tartiflette

 

Ingredienti per 4 persone
1 formaggio Reblochon
500 gr. di patate
2 cipolle medie
250 gr. di pancetta

Fate dorare in padella le cipolle tritate. Aggiungete la pancetta tagliata a dadini e lasciate cuocere per 10 minuti. Lavate, pelate e tagliate a dadini le patate, fatele rosolare per 20 minuti, mettetele in un piatto da forno insieme alla cipolla e alla pancetta. Scaldate il forno a 200°, tagliate orizzontalmente in 2 parti il Reblochon e ogni metà in 3 parti. Mettete i pezzi di formaggio sulle patate, con la crosta in sù. Infornate, lasciate cuocere per 25 minuti e servite in tavola ben caldo.