Si chiama Giovanna la protagonista di Ma cosa ci dice il cervello, film diretto da Riccardo Milani. Interpretata da Paola Cortellesi, è un agente segreto che sotto copertura fa l’impiegata al Ministero e sa come rendersi invisibile nella realtà. Ma gli effetti di questa sua doppia vita, Giovanna li metabolizza con sempre più difficoltà: divorziata, con una figlia alle scuole elementari che la considera noiosissima, vive con la madre Agata (Carla Signoris) che per lei è una continua fonte d’imbarazzo: donna con un guardaroba eccessivo, le importa soltanto divertirsi e perciò si scontra con la figlia che si veste solo in grigio e beige. La svolta, per Giovanna, arriva in occasione di una rimpatriata fra vecchi compagni del liceo: I Fantastici 5. Rivede Roberto (Stefano Fresi) di cui era innamorata, diventato professore al Liceo e bullizzato in diretta Facebook da uno dei suoi studenti; Marco (Vinicio Marchioni) che ha aperto un piccolo centro sportivo alle porte di Roma e allena una squadra di calcio di bambini, puntualmente umiliato e sminuito dai loro genitori; Francesca (Lucia Mascino) che è riuscita a diventare medico pediatra, ma ha a che fare con persone le quali, complice Internet, pensano di essere più preparate di lei; Tamara (Claudia Pandolfi) allegra ed estroversa, gran fumatrice, che ha inseguito il sogno di viaggiare, è diventata una hostess e si rapporta ogni giorno con maleducati di ogni tipo. Ci troviamo, insomma, al cospetto delle piccole e grandi contraddizioni dei nostri tempi: l’ignoranza di cui vantarsi, la maleducazione, la sopraffazione, il non voler rispettare le regole diventano motivi d’orgoglio. L’apparire è sempre più importante dell’essere. Giovanna combatterà contro le ingiustizie che coinvolgono i suoi amici, rischierà il posto di lavoro ma farà pace con se stessa e il mondo che la circonda.

Un cast di ottimi attori (compaiono fra gli altri anche Ricky Memphis, Giampaolo Morelli, Remo Girone, Paola Minaccioni) affronta con leggerezza un quesito molto importante e caro al regista: ma siamo davvero così irrecuperabili? Milani, che ha già diretto Benvenuto Presidente! e Come un gatto in tangenziale, conferma la sua capacità di raccontare il presente senza peli sulla lingua, con onestà e spensieratezza, facendo divertire il pubblico e seminando qua e là non pochi spunti di riflessione. E Paola Cortellesi? Ancora una volta si rivela splendida e bravissima, capace di far passare il messaggio finale senza esprimere biasimo o giudizi negativi su tutto ciò che quotidianamente siamo costretti (nostro malgrado) ad affrontare.

Foto: © Claudio Iannone