Valerio (Michele Riondino) e suo figlio Carlo (Orlando Forte), protagonisti del film I nostri fantasmi, vivono nel sottotetto della casa da cui sono stati sfrattati, fingendosi fantasmi pur di allontanare gli inquilini che prendono in affitto l’appartamento. Valerio sta attraversando un brutto periodo: ha perso la moglie, ha perso il lavoro e i servizi sociali potrebbero portargli via il bambino.

Quest’ultimo frequenta le scuole elementari dove viene bullizzato dai suoi compagni per via dei ritardi, per il suo modo di vestire o anche solo per le cose che dice: è convinto, per esempio, che sua madre sia impegnata in un viaggio intergalattico e le parla tutte le sere, grazie a un vecchio microfono e un telescopio. Valerio e Carlo vivono così le loro “avventure“, e solo l’arrivo di 2 problematiche inquiline – Miryam (Hadas Yaron) e la piccola figlia Emma – spezzerà il fragile equilibrio che teneva in piedi entrambi.

Michele Riondino e Orlando Forte

Miryam è sempre tesa, impaurita e sembra guardarsi di continuo alle spalle. Valerio e Carlo, nonostante camuffamenti, rumori e trucchi vari, non riescono mai a terrorizzarle abbastanza da farle scappare di casa. Nel frattempo entra in scena Cristian (Paolo Pierobon), il violento marito di Miryam.

Eppure un gesto, una gentilezza non dovuta, uno sguardo di comprensione e non di biasimo basteranno a mutare la vita di Miryam e Valerio, i quali ricominceranno a svegliarsi la mattina non solo per i figli, ma anche per loro stessi. Valerio troverà un nuovo impiego, Miryam riuscirà finalmente a liberarsi dal peso di una scelta sbagliata e i 2 bimbi potranno vivere liberi dai fardelli dei loro genitori.

Hadas Yaron

Alessandro Haber

Dopo In viaggio con Adele, Alessandro Capitani ha presentato I nostri fantasmi alla Giornata degli Autori dell’ultimo Festival di Cannes, affrontando ancora una volta il tema del disagio esistenziale (violenza sulle donne, povertà estrema, difficoltà genitoriali) e dei fantasmi che ci circondano mentre viviamo le nostre vite ordinate, riuscendo a non cadere nella morbosità.

Particolarmente riuscito, infine, il cammeo di Alessandro Haber, vicino di casa burbero e vendicativo che segue/spia i protagonisti da dietro lo spioncino scoprendosi più empatico di quanto non ricordasse.