Tratto dalla pièce teatrale di Giorgio Scianna intitolata La palestra e diretto da Stefano Cipani, Educazione fisica vede protagonisti 4 genitori – Aldo Stanchi (interpretato da Sergio Rubini), Rossella Stanchi (Angela Finocchiaro), Franco Zucca (Claudio Santamaria), Carmen Majano (Raffaella Rea) – e Diana Peruggia (Giovanna Mezzogiorno), la Preside di una scuola media di provincia dove è accaduto un fatto sconvolgente.
Angela Finocchiaro, Raffaella Rea, Claudio Santamaria e Sergio Rubini
Prima di chiamare la polizia, Diana decide di convocare nella palestra scolastica i genitori degli alunni coinvolti per cercare di chiarire i punti oscuri della vicenda. Aldo e Rossella sono i genitori adottivi di un 13enne, compagno di classe dei 2 figli di Franco e Carmen. Senza conoscere il motivo della convocazione, tutti iniziano a fare congetture sui motivi della loro presenza, come un possibile atto di razzismo nei confronti del piccolo Stanchi. Nessuno di loro, però, potrebbe mai immaginare che la Preside avrebbe accusato di stupro i 3 ragazzini, convinti peraltro di averla fatta franca.
È a questo punto che la palestra si trasforma nell’aula improvvisata di un tribunale, dove prende le mosse un feroce processo (nei confronti di tutti, tranne che dei ragazzini sotto accusa) nell’ostinato tentativo di smentire e/o nascondere la verità. La prima tentazione dei genitori è infatti quella di colpevolizzare la ragazzina che ha denunciato il fatto, presupponendo quella malafede e quei cattivi comportamenti che l’avrebbero spinta a mentire. Ma quando Carmen recupera un cellulare con il video dello stupro, è tentata di cancellarlo pur di salvare i figli.
Giovanna Mezzogiorno
© Gianfilippo De Rossi
Nell’unico ambiente, la palestra, dove hanno modo di evolversi tutte le situazioni e i 5 attori mettono magistralmente in scena le emozioni dei loro personaggi, ognuno di loro è perfetto nel trasmetterci le proprie miserie e la volontà di essere letteralmente disposto a tutto pur di proteggere i figli. Ogni singola inquadratura, che “pedina” costantemente i personaggi, concorre alla riuscita di questo film scioccante, intelligente, da cui ognuno di noi può trarre la sua conclusione; e che ha, al contempo, un finale univoco. Ci lascia l’amaro in bocca, Educazione fisica, ma non una parola di conforto per questo sporco mondo che ci siamo costruiti attorno.