Appuntamento al cinema con Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi), film indipendente inglese a basso budget. Tom Wilkinson (2 nominations all’Oscar, ammirato in Full Monty, Se mi lasci ti cancello e Michael Clayton) e Aneurin Barnard (attore gallese, già sul set di Citadel e Dunkirk) sono i protagonisti di questa bizzarra commedia dark diretta da Tom Edmunds. La storia è semplice: William, giovane scrittore squattrinato, vuole farla finita. Una sera, mentre sta mettendo in pratica l’ennesimo tentativo di suicidio viene affiancato da Leslie, un attempato killer che gli propone i suoi servizi per aiutarlo nella fatale impresa. Sì, perché per William riuscire a farla finita sembra impossibile, quasi fosse immortale. Si butta sotto un’auto, ma quell’auto è un’ambulanza e i soccorritori a bordo lo salvano subito; ci prova a casa col gas, ma proprio in quel momento gli chiudono l’erogazione causa bollette non pagate; si getta giù dal ponte di Chelsea, ma finisce su una chiatta di passaggio. Insomma, sembra proprio che la vita sia attaccata a William molto di più di quanto lui sia attaccato a quest’ultima. Dopo aver scelto da un’apposita brochure molto ben fatta il tipo di morte cui andare incontro e aver firmato il relativo contratto, viene chiamato da una casa editrice finalmente interessata a pubblicarlo. Da qui cominciano i suoi tentativi di sfuggire alla morte prenotata, con Leslie sempre più in difficoltà per via di questo giovanotto che di morire proprio non ne vuol sapere.
Leslie, dal canto suo, è un killer “sui generis”: appartiene a un club di assassini assoldati solo da aspiranti suicidi. Una specie di clinica dell’eutanasia. È ormai prossimo alla pensione, ma ama il suo lavoro e fa fatica ad accettare la situazione. Vive con la moglie Penny (interpretata da una bravissima Marion Bailey) in una villetta di periferia. Quest’ultima, che tutto sa del marito e del suo lavoro, partecipa a gare di punto croce e vorrebbe tanto partire per una crociera al caldo. Lei, che tutto sopporta, lo affianca in ogni momento (anche quando sembra essere quello fatidico) senza paura e con una dolcezza stile Nonna Papera che la fa amare ancora di più. Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) è una commedia dark, un concentrato di humor nero che nonostante l’argomento sia molto delicato viene gestito da attori e regista con sapienza, riuscendo a far ridere anche quando ci sarebbe solo da piangere. E il clima inglese certamente aiuta a rendere perfettamente lo stato d’animo di entrambi i protagonisti: la pioggerella sottile e fitta che cade per quasi tutto il film, ben si addice alla tristezza che entrambi vivono; all’ineluttabilità che subiscono; alla paura del domani che fa da sottofondo a tutta la storia. I 2 personaggi, poi, sono così ben delineati da riuscire nell’intento di fare empatizzare con loro lo spettatore: da una parte ci si augura che Leslie riesca a uccidere William, dando così un senso a ciò che ha vissuto e che gli rimane da vivere; dall’altra, si spera che William sopravviva e riesca a godere di tutto quello che la vita ha ancora in serbo per lui. Un film ben fatto, dunque. Tutt’altro che noioso, a tratti decisamente esilarante.
Foto: Eagle Pictures