Si è aperta al Teatro Regio di Parma la nuova stagione lirica con una splendida e innovativa riproposizione dell’opera buffa in 2 atti Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Ad accoglierci, la magistrale direzione di Diego Ceretta, giovane talento di 27 anni che ha orchestrato con passione la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma del Maestro Martino Faggiani.

Coinvolgenti e immersive le scenografie dell’architetto Pier Luigi Pizzi, già utilizzate al Rossini Opera Festival del 2018, che hanno messo in risalto ogni personaggio in scena: “Basate insieme ai costumi sul bianco e sul nero”, tiene a precisare Pizzi nelle note di regia, “sono ispirate a una volontà di chiarezza rivolta proprio a eliminare gli aspetti superflui per arrivare quasi a un’astrazione visiva: tanto che ad apertura di sipario ci si trova subito di fronte a una sorta di scena metafisica”. Infatti, l’impianto scenografico è sembrato quasi voler decontestualizzare l’opera, ma gli oggetti di scena sempre presenti ci hanno riportato a quella Spagna del 1700 che Rossini ci ha voluto raccontare.

Il direttore d’orchestra Diego Ceretta

Maxim Mironov (Il Conte d’Almaviva), Maria Kataeva (Rosina) e Andrzej Filończyk (Figaro), che per la prima volta si sono esibiti a Parma, nonché Marco Filippo Romano (Don Bartolo), Roberto Tagliavini (Don Basilio), Elena Zilio (Lisa) e William Corró (Fiorello) che con le loro sublimi doti recitative hanno incantato i melomani, sono riusciti a incarnare alla perfezione il carattere buffo dell’opera. I ruoli sono stati scelti in modo eccellente: ogni attore, dal coro ai personaggi principali, è riuscito a coinvolgere tutto il teatro in questa comica avventura.

Un’esperienza che rimarrà impressa a lungo nella memoria, grazie all’impegno e alla passione di tutti coloro che hanno collaborato all’esibizione, apprezzatissima dal caloroso pubblico. Di certo, il miglior modo per inaugurare il 2024 del parmigiano Teatro Regio.

© Roberto Ricci