Nel novembre 1970, narrano le cronache musicali, Airconditioning dei Curved Air fu il 1° picture disc a essere distribuito nei negozi di dischi. L’immagine stampata sul vinile riproduceva «una specie di mandala indiano, che ruotando sul piatto creava un effetto stroboscopico», come spiegò poi la cantante Sonja Kristina, tuttora alla guida della band e che ai tempi, front woman poco più che 20enne, decisamente sexy e sovente poco vestita, sul palco e nelle foto pubblicitarie catalizzava l’attenzione del pubblico (soprattutto maschile). Non poteva certo passare inosservata. E non solo per il bell’aspetto da icona hippie, ma anche per la voce: folk singer in età adolescenziale, a 18 anni si era trasferita a Londra per studiare arte drammatica ed era entrata a fare parte del cast teatrale del musical Hair. Così, oltre a un’indiscutibile presenza scenica, aveva maturato uno stile vocale di grande personalità ispirandosi alle sue eroine: Dusty Springfield, Buffy Sainte-Marie e la giovane Sandy Denny, di 2 anni soltanto più vecchia di lei.
Curved Air
Non erano personaggi meno interessanti i suoi compagni di band; e in particolare il duo che qualche anno prima aveva dato origine ai Sisyphus iniziando a sperimentare una fusione tra rock, musica classica e avanguardia. Diplomato al Royal College of Music, Darryl Way era stato fra i primissimi a elettrificare il violino, nel suo caso uno strumento dotato di una cassa armonica in plexiglass; mentre Francis Monkman, membro della Royal Academy of Music, era un polistrumentista e tastierista appassionato di elettronica nonché un pioniere nell’uso del sintetizzatore VCS3 e delle manipolazioni sonore («Prima ancora di Brian Eno», preciserà la Kristina). Lo sperimentatore e compositore d’avanguardia americano Terry Riley era un suo idolo; e dal titolo di un suo celebre album del 1969, A Rainbow In Curved Air, Francis aveva ricavato il nome del nuovo gruppo che al trio aggiungeva l’agile batterista Florian Pilkington-Miksa e il bassista Rob Martin, già fuori gioco per una lesione alla mano quando gli altri 4 (con Monkman pronto a sostituirlo nel ruolo) si recarono negli studi Island di Londra forti di un contratto con la Warner Bros. di 3.000.000 e ½ di sterline (oggi sembra fantascienza).
Martin fece comunque in tempo a dare un sostanzioso contributo alla scrittura dei pezzi di Airconditioning, disco di debutto con cui la band fissava su nastro la sua idea di «musica progressiva ma non prog». È l’album che contiene Vivaldi, travolgente e pirotecnico omaggio al “Prete rosso” pilastro della musica barocca a cavallo fra ‘600 e ‘700 che proprio in Italia venne scelto non a caso come lato A di un 45 giri d’epoca. Diventò subito un irrinunciabile pezzo forte da concerto, un rock classicheggiante e roboante che sull’album aveva una ripresa finale “with cannons ”: vere e proprie cannonate, oltre a fischi e a campane che Monkman si divertì in studio a ricreare manovrando oscillatori, modulatori e il suo VCS3. Rivaleggiava in sfacciato virtuosismo con certe cavalcate tastieristiche di Keith Emerson, mentre la stridente parte centrale ricordava ciò che Jimmy Page ricavava con un archetto dalla sua Gibson quando dal vivo proponeva Dazed And Confused.
Il lato B di quel singolo printed in Italy era il lato A del 45 giri pubblicato nel Regno Unito, in Olanda, in Germania e negli Stati Uniti e anche il pezzo che apriva l’Lp: martellante e turbinosa, It Happened Today era un altro cavallo di battaglia vagamento ispirato — spiegò Sonja— al tema della comunicazione telepatica e della «condivisione di un momento zen fra 2 persone»; viveva di un serrato dialogo fra pianoforte e chitarra (entrambi suonati da Monkman) prima di una lenta e romantica coda in cui il violino di Way era contrappuntato dal basso del versatile Francis, che oltre a sbizzarrirsi fra organo, piano, mellotron, synth e clavicembalo elettrico, a partire soprattutto dalla successiva Stretch aveva modo di sfogare alla 6 corde elettrica la sua passione per Jimi Hendrix e per certa psichedelìa westcoastiana anche se in quel pezzo, oltre che di California, si sentiva profumo di glam rock britannico e di T.Rex, allora abbonati al 1° posto nelle classifiche inglesi.
Ancora meglio erano i 2 gioiellini che prima della deflagrazione di Vivaldi occupavano il resto della prima facciata dell’Lp: onirica, insinuante, eterea e sinfonicamente pop, Screw parla ancora di percezioni sensoriali, di trip lisergici e di momenti «d’intensa disintegrazione mentale», mentre nella deliziosa e delicata filastrocca di Blind Man la cantante prende esplicitamente a modello per la sua soffice e sensuale interpretazione vocale lo stile adottato da Donovan in Hurdy Gurdy Man.
Sonja Kristina
Il 2° lato del disco lascia spazio a brani più sperimentali e meno immediati: la lugubre cavalcata di Hide And Seek, con un timbro di chitarra particolarmente aspro; e l’hard rock psichedelico di Propositions, in cui la 6 corde elettrica e il violino generano piccoli mulinelli sonori, evocano in piena Guerra Fredda lo spettro del disastro nucleare, fra il timore di risvegliarsi da soli in un mondo disabitato e il terrore che qualcuno possa schiacciare quel terribile pulsante rosso disintegrando all’istante il pianeta. Il lento strumentale Rob One, firmato dal solo Martin, è il ponte che conduce a Situations, per cui il bassista scrisse il testo: una ballata d’amore perduto che si rispecchia in un pastiche mutante di suoni, fra effetti psichedelici e 1 violino pizzicato che confermano nei Curved Air un gruppo all’epoca decisamente originale e fuori dal coro.
Proseguiranno, nella prima fase di vita, fino al 1976 con alterne fortune (e nell’ultimo biennio con Stewart Copeland, futuro Police alla batteria). Il picture disc di Air Conditioning, invece, avrà vita decisamente più breve: tirato in prima stampa in sole 10.000 copie, sconterà i limiti delle tecnologie d’epoca rivelando all’ascolto fastidiosi rumori di superficie che indurranno la casa discografica a tornare al tradizionale vinile nero per le successive riedizioni che riproducono il “mandala ” in copertina.
Curved Air, Airconditioning (1970, Warner Bros.)