Volete scoprire le origini del marmo e i suoi disegni, che si sono formati strato dopo strato nel corso di secoli di sedimentazione? Visitate i laboratori dei più abili marmisti e poi osservate come lavorano, come lucidano questo nobile materiale, come ne seguono le vene… Immedesimatevi in uno scultore e seguite uno speciale workshop per carpire i segreti di un’arte difficile e affascinante. Tutto ciò accadrà per merito dei “disegnatori di viaggi” di Elesta Travelling Passion, che hanno messo a punto un itinerario attraverso i luoghi del marmo, fino al cuore delle maestose cave di Carrara.

«Vi faremo scoprire l’incredibile forza della natura e i suoi meravigliosi segreti, nascosti nelle profondità della Terra», spiega Elena Sisti, responsabile di Elesta. «Insieme approfondiremo come l’essere umano ha perfezionato nei secoli l’arte di modellare la pietra, creando strumenti e tecniche per ideare preziosi oggetti e raffinatissimi manufatti».

Si parte da Sarzana (un tempo snodo importante fra Liguria e Toscana) per giungere a Carrara, capitale mondiale del marmo. Circondata dalle Alpi Apuane, si trova al centro di un territorio al quale la natura ha donato una roccia forte e luminosa, dalle caratteristiche uniche e apprezzate in tutto il mondo: il celebre marmo bianco di Carrara. Per conoscerlo meglio, non perdete le cave di Fantiscritti dalla cui pietra sono nate opere scultoree di maestri quali Michelangelo Buonarroti o Antonio Canova. Ascoltando le storie di chi ci lavora, narrate nel dialetto locale, inizierete a comprendere meglio aspetti e difficoltà di questa professione, nonchè l’essenza del materiale amato dagli scultori di tutti i tempi.

Ricca di storia e fedele alle proprie tradizioni, Carrara è un museo a cielo aperto grazie alle innumerevoli sculture e iscrizioni sparse per le sue vie, con un interessante centro storico, la cinquecentesca piazza Alberica, il Duomo realizzato in marmo, l’Accademia di Belle Arti con sede nel Palazzo Cybo-Malaspina.

Il tour prevede ulteriori tappe a Colonnata, con il suo lardo stagionato nelle tipiche vasche di marmo; a Pontremoli, dove il popolo di Lunigiana ha lasciato traccia del proprio passaggio già 3.000 anni prima di Cristo con i misteriosi menhir custoditi nel Castello di Piagnaro; a Pietrasanta, dove le sculture non sono chiuse nei musei bensì visibili nelle piazze e nelle strade; a Seravezza, con la sua Villa Medicea del 1560 dichiarata patrimonio Unesco e sede del Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari.

Infine l’antico borgo di Fosdinovo, in posizione panoramica sui colli al confine tra Toscana e Liguria, con il suo Castello Malaspina, fortezza tra le più suggestive della Lunigiana.