L’idea di Thanksgiving, godibile horror senza troppe pretese e sufficientemente splatter da ricordare i tempi d’oro del cinema slasher anni 70 e ’80, nasce nel 2007 dai falsi trailer di Grindhouse realizzati dal regista Eli Roth per Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

A Plymouth, nel Massachusetts, il 23 novembre si sta festeggiando il Thanksgiving Day e fra tacchini farciti e salse varie le famiglie si riuniscono a tavola. I grandi magazzini di Thomas Wright, imprenditore della cittadina, decidono di approfittarne per lanciare il loro Black Friday. Jessica (Nell Verlaque), la figlia di Wright, insieme al fidanzato Billy e ad alcuni amici decide di fermarsi al megastore per acquistare un cellulare. Una folla immensa sta aspettando che gli addetti aprano le porte, ma la vista dei ragazzi che fanno il loro ingresso dal retro per poi muoversi indisturbati nel negozio è la scintilla che fa scoppiare l’incendio.

La marea umana preme contro gli ingressi, travolge la security e si spinge all’interno dando il peggio di sé, fra gente che muore calpestata e carrelli che travolgono chi è caduto a terra. Non resta che fare la conta dei morti e dei feriti fra cui Billy, promessa dello sport, che si ritrova con il braccio destro seriamente compromesso; e la moglie di un dipendente dello store (Gina Gershon) con la testa fracassata.

1 anno dopo la tragedia Billy ha lasciato Jessica e non si è più fatto vedere a Plymouth, mentre i Wright hanno tentato di ripulire la loro immagine con donazioni a favore dei cittadini, ma le scene del massacro del Black Friday (riprese in diretta col telefonino da un amico di Jessica) continuano a girare sui social ed è di nuovo Giorno del Ringraziamento. Una mattina, la città si risveglia con la parte inferiore del corpo di una delle vittime appeso all’insegna del diner… e fa la sua comparsa un serial killer con le fattezze di un Padre Pellegrino che ha tutta l’aria di volersi vendicare di quanto è successo l’anno precedente. Jessica e i suoi amici, possibili future vittime, iniziano a collaborare con lo sceriffo Eric Newlon (Patrick Dempsey) per catturare lo psicopatico…

A deludere un po’ è il “pistolotto ” finale che il killer ci propina per spiegare le sue azioni, ma è giusto un attimo poco felice in un film che scorre bene tenendo nascosto il colpevole (un uomo in carne e ossa, non uno spettro o simili) fino alla fine e deliziando i fan del genere con scene disgustose e intestini in bella mostra. Interessante e insieme inquietante, infine, la sequenza dell’assalto allo store che può ricordare alcune scene degli Zombi dell’omonimo film di George A. Romero (1978). Ma in questo caso sono esseri umani a tutti gli effetti.