Che ne dite se andiamo alla scoperta delle muse ispiratrici dello stilista parigino Christian Louboutin? Pensate che ha solo 11 anni, quando rimane impressionato da un cartello affisso in un museo della Ville Lumière che indica il divieto di camminare con i tacchi alti. Ecco allora che Christian, fanciullo curioso, svilupperà quel lato fetish che si rivelerà una delle caratteristiche delle sue calzature, brand di culto per i genderless. Dunque non solo adora i sandali-gioiello indossati dalle ballerine delle Folies Bergères, ma si fa conquistare dalle décolleté tempestate di diamanti ammirate nel laboratorio di Roger Vivier e appartenute alla divina Marlene Dietrich, che segneranno il suo futuro di modellista Haute Couture.

Un bozzetto delle Louboutin ispirate a Flowers di Andy Warhol

Negli anni 80 inizia a disegnare modelli per ballerine di teatro, lavora con Charles Jourdan, collabora con Chanel, Saint Laurent e Dior. La prima musa? La Principessa Carolina di Monaco, per la quale realizza le Soulier Pensée: décolleté con l’arco perfetto, dalla suola rosso scarlatto e dal tacco a stiletto. Mentre una delle sue assistenti si stava dipingendo le unghie con uno smalto rosso fuoco, ecco il colpo di genio à la Louboutin: verniciare le suole di quel rosso così passionale da farle diventare uniche nel loro genere. Ed è proprio nel Principato di Monaco che gli hanno reso omaggio nel 2020 allestendo al Grimaldi Forum il teatrale, turbinoso viaggio fra le scarpe più famose di L’Exhibition[niste].

Altra figura carismatica è stata Lady D, ispiratrice delle mitiche calzature Love. Nel 1992, le riviste di tutto il mondo pubblicano l’iconica immagine di Diana Spencer davanti al Taj Mahal (simbolo dell’amore eterno) in India, con le ginocchia unite e lo sguardo malinconico. Guardando quell’immagine, Louboutin elabora un messaggio d’amore che possa scaldare il suo cuore: 2 fibbie scarlatte che separano la parola Love a metà fra le 2 scarpe, proprio perché la Principessa di Galles aveva i piedi uniti.

E ancora, omaggiando Andy Warhol e la Pop Art americana, lo stilista progetta una calzatura con maxi fiori colorati citando le serigrafie Flowers del 1964. All’attrice statunitense Blake Lively, meglio conosciuta come Serena van der Woodsen nella serie tv Gossip Girl, dedica invece le super sciccose The Blake, realizzate con dei bottoncini e delle fascette che utilizzano la gamma cromatica dell’arcobaleno.

Diana Spencer e le calzature Love

Nella sua carriera, Christian Louboutin ha realizzato tra vernici, glitter e piume autentiche opere d’arte per Dita von Teese (che le ha calzate nei suoi spettacoli burlesque), Rihanna, Beyoncé, Madonna, Lady Gaga, Victoria Beckham, Sarah Jessica Parker (la fashion victim Carrie Bradshow di Sex in the City), Catherine Deneuve e molte altre celebrity. Ma chi lo dice che bisogna per forza essere donne per saper stare sui tacchi? A testimoniarlo sui social, schiere di ballerini LGBTQ che danzano su vertiginosi stiletti. Il più famoso? Il coreografo francese Yanis Marshall, che colleziona un’infinità di scarpe col tacco sfoggiando le Louboutin nelle sue serate migliori.

Dita von Teese

E siccome il presente reclama sempre più inclusività e fluidità di genere (Mika non ha mancato di indossare nel giorno del suo matrimonio un paio di Louboutin, ma non è dato sapere il modello) ecco la collezione Our Angels che propone stivali e stivaletti, in pelle nera o leopardata, velluto e satin, lacci rossi e dettagli glossy. Sì, perché il futuro è Unisex (termine jurassico)!

La collezione Our Angels