Ormai l’abbiamo capito tutti: le mascherine protettive (qui sopra, quella ideata da Jing Jing Wei) ci accompagneranno ancora per molti mesi, allungando questa fase 2 post lockdown. Tanto vale, allora, trasformarle in veri e propri accessori del vestire quotidiano immaginandole e disegnandole con la medesima creatività dimostrata per altri dettagli di stile.

Kuship Parmar

Partendo da questa intuizione, 14 studenti del Master in Fashion Design dell’Istituto Europeo di Design / IED Milano hanno immaginato, insieme al coordinatore Fabio Di Nicola, vari concept di mascherine in stoffa, progettandoli come capi d’abbigliamento e di conseguenza ragionando in termini di tagli, materiali, colori e forme partendo da mood concettuali. C’è chi ha utilizzato colori accesi, chi invece ha dato il via libera a fantastici pattern, chi infine ha voluto ricordare il proprio paese d’origine.

Pia Maria Bechara

«Avevamo appena terminato il corso di Methodology of Project Development creando collage in chiave dadaista, quando ho proposto agli studenti di immaginare un collage legato al coronavirus», spiega Di Nicola, «non solo interpretando il forte disagio del momento, ma utilizzando tutte le loro skill per progettare una mascherina con un appeal che fosse il più possibile sintonizzato con la moda».

Detto e fatto. I 14 protagonisti del progetto («I designer di domani e il colore del futuro», sottolinea Di Nicola) sono Pia Maria Bechara, Ya Gao, Kasuni Hewa Pathiranalage, Luciana Lobato Botelho, Michelle Manthey, Nastaran Hashemi, Kuship Parmar, Ludovico Portogallo, Farhat Sharif, Ginevra Soleri, Jing Jing Wei, Jie Xin Xia, Andrea Lee Garcia Repper, Shivani Manish Rathi.

Andrea Lee Garcia Repper

Fondato nel 1966 grazie alla felice intuizione di Francesco Morelli, IED è un’eccellenza internazionale di matrice tutta italiana che opera nel settore della formazione e della ricerca, nelle discipline di Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione.

Luciana Lobato Botelho