Giusto 23 anni fa, il Giappone si muove ed è scacco matto delle Cibo Matto. Vivono a Los Angeles ma non hanno mai smesso di sentirsi ragazze del Sol Levante, Miho Hatori e Yuka Honda. Hanno eletto Sessomatto, girato da Dino Risi nel 1973, loro film favorito; intitolano ogni composizione come una pietanza e rivoltano il trip hop come fosse un guanto. Antigeishe convinte, con Viva! La Woman confezionano una fra le più folgoranti opere prime: ironica, erotico/gastronomica, piena d’intelligentissimo nonsense e sonorità alla doppia panna e al pepe verde. Si parte da Apple: introduzione al gusto di frippertronics, trip hop plumbeo, quel non so che di Ryuichi Sakamoto che non guasta mai, gioco percussivo duro e waitsiano. Chiaro fin da subito che le Cibo Matto sono tutt’altro che sprovvedute. Sembrano allinearsi al Bristol Sound, ma è tutta una finta: vanno giù molto più spinte e radicali.

Beef Jerky, con quell’aria frizzante da operetta, genera una spaccatura fra hip hop e sospensioni elettroniche. E poi, sotto sotto, c’è il sample di Vivre pour vivre del nizzardo Francis Lai. Per non parlare di Sugar Water: arrangiamento stile Massive Attack, glicemìa da lounge music, Hung Up di Paul Weller + Sospesi nel cielo di Ennio Morricone in gran campionamento. White Pepper Ice Cream è invece un tesoretto di trip hop notturno con polpa rumorista, mentre Birthday Cake è ultraviolenta: quasi una versione femminista dei Red Hot Chili Peppers. Know Your Chicken s’ingrassa con l’hip hop, si ubriaca di funk metropolitano e digerisce il tutto con creatività zappiana.

Dopodichè trascorrono i 10 minuti e passa di Theme: Miho & Yuka, ingordissime, propongono una suite che cita Milano e il Chianti rossosangue imbottita di etnìa, mambo, ambient music; irresistibile nella prima parte (col sample di Tin Tin Deo di Machito & His Afro Cuban Jazz Ensemble), acculturata nella seconda.

The Candy Man, miniatura di hip hop e funky dal retrogusto mediorientale, passa il testimone a Le Pain Perdu che dimostra come sia possibile (con le campionature di Caravan by Duke Ellington) fare swing con l’elettronica. L’esatto opposto della conclusiva Artichocke: lenta, minacciosa, col pianoforte che fa a cazzotti con l’urlo lancinante di una chitarra elettrica. 23 anni dopo, Viva!

Cibo Matto, Viva! La Woman (1996, Warner Bros)