Premesso che non conoscevo la musica di Foy Vance e perciò sono andato con curiosità a vederlo (e a ritrarlo, da buon Pittoreporter) al Blue Note di Milano, live con la vocalist americana Bonnie Bishop che non solo gli ha fatto da supporter, ma ha duettato con lui durante il suo concerto.
Gratificato dai complimenti di star del calibro di Elton John, Ed Sheeran, Bonnie Raitt, Marcus Foster e Snow Patrol, Foy è un cantautore britannico nato in Irlanda del Nord e vissuto diversi anni negli Stati Uniti, a cui è profondamente legato per storia musicale ed estetica: soul, gospel e blues appartengono infatti al suo DNA. Suo padre, pastore itinerante e musicista, gli ha insegnato a suonare la chitarra acustica.
Foy Vance
Otis Redding e Nina Simone sono i suoi riferimenti di matrice blues, mentre Van Morrison (con la sua caratteristica cadenza nordirlandese) è il punto di confronto per quanto riguarda il suo stile, che attinge tanto dalla tradizione folk britannica quanto dalla musica americana: lo si può notare nel modo di suonare la chitarra acustica ritmica, invariabilmente accordata in modo alternativo, melodica quanto il pianoforte o la voce.
La serata è iniziata con Bonnie Bishop, alla chitarra acustica, dotata di un’estensione vocale originale e clamorosa, cui ha fatto riscontro una musica con una liricità carica di groove che ha scaldato il pubblico attento e appassionato.
Bonnie Bishop
© Alessandro Curadi
Foy Vance si è quindi presentato al pianoforte per i primi 2 brani – in particolare la splendida Sapling, tratta dall’album Signs Of Life del 2019 – per poi conquistare l’attenzione di tutti: merito della sua voce imponente e graffiante, melodiosa ed energica. E la sua musica? Ha cominciato a fluire sottopelle, inanellando momenti di pura bellezza. Si sono susseguiti She Burns, I Won’t Let You Fall e Only The Artist, brani eseguiti da solo, poi It Ain’t Over e You And I, insieme a Bonnie Bishop, che hanno mandato letteralmente in visibilio gli spettatori. Per il bis, Vance si è di nuovo seduto al piano e ha intonato la fantastica Guiding Light. A conti fatti, un interprete che lascia il segno e che vi consiglio di non perdere quando ritornerà qui da noi.