Che dire di Steve Gadd? Batterista fra i più influenti di tutti i tempi, è conosciuto anzitutto per la sua raffinatezza, oltre alle notevoli doti tecniche che gli hanno consentito di essere un gettonatissimo e ben retribuito sessionman. Fra i tanti musicisti con cui ha suonato ricordiamo Eric Clapton, Paul McCartney, Pino Daniele, Bee Gees, Paul Simon, Steely Dan, Al Jarreau, Joe Cocker, Bob James, Michel Petrucciani, Chick Corea, Michael Brecker, James Taylor, Jim Croce, Eumir Deodato, Manhattan Transfer, Steps Ahead e Al Di Meola.
Steve Gadd
Il progetto del Blicher Hemmer Gadd Trio con Micheal Blicher al sassofono e Dan Hemmer all’organo Hammond, ha preso il via una decina d’anni fa in Danimarca durante una master class di Gadd; e proprio l’incontro con Blicher si è trasformato in una solida amicizia.
Da qui l’intento di mettere al centro una musica per l’Hammond, di cui Hemmer è un super virtuoso. Il background di Blicher traspare invece dalle sue composizioni: sonorità e stili da Nashville a New Orleans, musiche dalla Bulgaria, dall’Asia e dall’Africa Occidentale sviluppate con i nordici Kutimangoes.
Michael Blicher
Al Blue Note di Milano, la sinergia di questi 3 formidabili musicisti l’ha fatta da padrona, con un soul jazz dai fraseggi raffinati e un groove davvero unico. Un linguaggio che viene comunicato al pubblico attraverso quella che Gadd ha definito «musica onesta. Nessuno suona più così».
Dan Hemmer
© Alessandro Curadi
Effettivamente tutto ha trovato il giusto equilibrio: dalla cadenza della sua batteria ipnotica, ai suoni ben dosati del sax, fino all’Hammond che svolge contemporaneamente il compito di dar corpo alla ritmica e alternarsi al sassofono. Un concerto per palati fini, senza virtuosismi inutili e tantomeno eccessivi.