PIC FROM Museum of Bad Art /CATERS NEWS (PICTURED mana lisa ) These are the Vincent Van Dohs discarded by the curbside for being deemed rubbish.The astonishingly bad collection of POOR-traits have been given their very own wall space in a specially created bad art gallery.All of the obscure paintings have been found in yard sales, rescued from the trash or donated by astounded art critics to the Museum of Bad Art, based in Boston, Massachusetts. SEE CATERS COPY

MOBA, acronimo che strizza l’occhio al MOMA di New York, sta per Museum of Bad Art (sottotitolato: “art too bad to be ignored“). E ridendo e scherzando (è proprio il caso di dirlo) ha compiuto 25 anni. L’idea di collezionare (o raccogliere letteralmente dalla spazzatura) opere d’arte dipinte dai cosiddetti “dilettanti allo sbaraglio” della pittura, non poteva che venire a un americano, l’antiquario Scott Wilson, il quale trova abbandonata nel bidone dell’immondizia della sua abitazione di Boston una tela che lo diverte oltre a incuriosirlo: Lucy In The Field With Flowers. E non si sa chi l’abbia dipinta. La mostra ad alcuni amici per vedere l’effetto che fa e se valga magari la pena incorniciarla. Dopodichè, durante incontri e cene che immaginiamo divertentissimi, qualcuno gli consiglia di dare inizio a una collezione di quadri alla quale avrebbero tutti contribuito in qualche modo con entusiasmo.

Il progetto prende rapidamente forma e Scott entra in possesso di decine di tele donate da sconosciuti nonché da convinti, cosiddetti “artisti della domenica”. Ma dove esporre tanto talento? La sede viene trovata alla fine del 1993 nel sottoscala di un vecchio cinema di Dedham, vicino a Boston. I quadri vengono messi in mostra un po’ alla volta adeguandosi agli orari delle proiezioni, fino alla prima esposizione allestita nel 1994.

L’interesse mediatico si rivela del tutto inaspettato: il Boston Globe, per fare un esempio, ne dà ampio risalto precisando che la collezione del Museum of Bad Art è “opportunamente” visibile accanto allo spazio toilettes uomini… Tutto ciò genera curiosità, al punto che le agenzie turistiche si affrettano a inserire il MOBA (la cui sede è attualmente nel seminterrato del Somerville Theatre, nell’omonima cittadina) fra i musei a Boston e dintorni che si meritano anche più di una visita. L’esposizione comprende più di 700 opere (di cui 20/25 in mostra fra le quali una tutt’altro che leonardesca Mana Lisa che più racchia di così si muore) “troppo brutte per essere ignorate”. E nel sito c’è un’ampia scelta di merchandising: dal calendario, alle t-shirt; dalle cartoline commemorative, alla coffee mug.

Jerry Reilly, fra gli emeriti fondatori, ha dichiarato: «Tutte le città del mondo hanno almeno un museo dedicato a quanto c’è di meglio nell’Arte. Questo è l’unico consacrato all’esibizione del peggio: che è ancora peggio del kitsch». L’iniziativa, che può apparire discutibile, è invece utilissima a stimolare dibattiti sul “bello” e la sua impossibile definizione oggettiva. Tanto più in un mondo come questo, che vede l’immagine e la percezione dell’immaginario mutare in continuazione.

MOBA Museum of Bad Art
55 Davis Square, Somerville, Massachusetts
tel. 001-781-4446757

Foto: Mana Lisa
Charlie & Sheba
Lucy In The Field With Flowers