Soldi, soldi, sempre soldi! C’erano una volta 2 strepitose carriere di 2 impareggiabili band: i super talenti divisi in 2 (sennò litigavano) dei Deep Purple, sciolti nel 1976: Whitesnake e Rainbow. In Italia, Belpaese di discoteche e di sfilate, erano conosciuti solo dagli intenditori e dai metallari ex fan dei Deep (presi per il culo dal più comico che artista Elio, ora declassato a critico musicale).
Ritchie Blackmore
Nei Whitesnake confluiscono il cantante David Coverdale, il tastierista Jon Lord e il batterista Ian Paice. I Rainbow, invece, li forma il chitarrista Ritchie Blackmore inserendo nel 1979 in line-up Roger Glover al basso, così da farsi perdonare di averlo cacciato nel 1972, senza alcun motivo plausibile, dai Deep.
Le 2 carriere, vi dicevo all’inizio, vengono troncate all’improvviso causa soldi per riformare i grandi Deep Purple, a scapito di 2 gruppi che avevano sfornato un ottimo disco via l’altro, e incassare milioni. E ce ne vuole di denaro per convincere Blackmore, che comunque abbandona dopo aver registrato nel 1985 Perfect Strangers.
Rainbow
Bent Out Of Shape del 1983, spettacolare copertina del pinkfloydiano studio Hipgnosis fondato da Aubrey Powell e Storm Thorgerson, album da possedere soprattutto in vinile e da ascoltare ad libitum come il capolavoro di tutta un’epoca, è l’ultimo di una serie di dischi incredibili che si ascoltano tuttora con piacere. Il penultimo in assoluto, ma l’ultimo prima della reunion dei Deep. Ha una scaletta impeccabile: brano d’apertura (Stranded), poi singolo (Can’t Let You Go), poi ancora devastante rock, alternati da pezzi impreziositi dall’organo e da effetti sonori di stampo classico (intendendo, letteralmente, la musica classica di cui Blackmore è sempre stato ascoltatore e nel suo fraseggio chitarristico interprete).
Poi, dopo aver lasciato i Deep Purple per la seconda volta (anche se non si sono sciolti, anzi: sono vivi e vegeti ancora oggi) Ritchie ha intrapreso una carriera (durata una decina d’anni, insieme alla moglie) da suonatore di liuto nel progetto Blackmore’s Night, di cui numerose sono le registrazioni live e in studio. Con buona pace dei fan (come il sottoscritto) che già avevano arricciato il naso per lo stop dei Rainbow, ma ancor di più quando l’avevano perso dietro alla musica folk–rock–epic di Candice Night, l’anima gemella nonché vocalist.
Rainbow, Bent Out Of Shape (1983, Polydor)