Dopo la prima assoluta dell’Estate 2022 al Teatro Romano di Verona e al Nervi Music Ballet Festival, è approdato al Teatro Regio di Parma, a cura di Daniele Cipriani, il balletto intitolato semplicemente Giulietta: 5 coregrafie (per una rappresentazione della danza dal classico al contemporaneo) dedicate alla romantica donna immortalata da William Shakespeare. Protagonista Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e già étoile dell’Opéra di Parigi.
Il sipario si apre al suono di una campana che scandirà costantemente i cambi di scena. 2 figure di spalle, in controluce (il torinese Simone Repele e l’americano Sasha Riva) danno vita nel breve intermezzo coreografico dal titolo Blanc et Noir, a movenze contemporanee sulla musica di Charles Ives. È quindi la volta di Le Rouge et Le Noir, balletto che si presenta con un letto bianco al centro della scena e una luminosa croce sullo sfondo. A lato del palcoscenico 2 pianoforti per altrettanti, straordinari concertisti: il cubano Marcos Madrigal e il romano Alessandro Stella, che declinano una sublime interpretazione della musica di Hector Berlioz, Scène d’amour da Roméo et Juliette, Symphonie dramatique (trascrizione di Otto Singer) per l’unico pas de deux classico del coreografo tedesco Uwe Scholz (1958-2004), rivisitato da Giovanni Di Palma.
Nel suo abitino di tulle, Eleonora Abbagnato danza leggera come una libellula: impalpabile, eterea, sensuale, dal fascino senza tempo, rappresenta Giulietta in quanto simbolo dell’amore per eccellenza fra le braccia di Michele Satriano, 1° ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, vigoroso Romeo. Blanc et Noir, con Repele in bianco e Riva in nero, rinnova poi l’intermezzo iniziale con una girandola di braccia e di gambe che s’intrecciano lasciandosi andare a robotizzanti, magnetiche sequenze sotto un cono di luce bianca.
In Rainbow, Love & Peace, penultima coreografia di Giorgio Mancini sulle musiche di West Side Story di Leonard Bernstein (la trascrizione per 2 pianoforti è di John Musto), a scatenarsi è l’abilità di Marcos Madrigal e di Alessandro Stella che si sublima in una danza colma di significati: messaggi di speranza, tolleranza e rispetto delle diversità che si identificano cromaticamente in Rebecca Bianchi (Rosso – La vita), Simone Agrò (Giallo – La luce), Mattia Tortora (Verde – La natura), Gabriele Consoli (Arancione – La salute), Bryan Ramirez (Blu – La serenità), Michele Satriano (Viola – Lo spirito).
Ed eccoci a Giulietta, nella coreografia di Sasha Riva e Simone Repele sull’Ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella trascrizione per 2 pianoforti di Karl Klindworth. Da una piccola tenda (sorpresa della serata) compare Julia Balzaretti, 11 anni, figlia di Eleonora Abbagnato e dell’ex calciatore Federico Balzaretti. Lei e la mamma si assomigliano come 2 Alice nel Paese delle Meraviglie: lunghi capelli biondi, gonne plissettate azzurre, corpetti rosa. Al fianco dell’étoile palermitana, la Julia interpreta senza alcun timore una Giulietta dei nostri giorni, che con la sua bambola sogna l’amore a occhi aperti.
© Umberto Vitali
In questo balletto, scandito da un susseguirsi di cambi ritmici, la piccola è in compagnia di un angelo custode (un fantastico Simone Repele) che ritma il tempo a giri di bicicletta fino a guidarla in sublimi passi di danza. La Abbagnato, nel finale della tragedia shakespeariana, incarna la giovane Giulietta che si lascia travolgere dall’amore per il suo Romeo: questa volta senza scarpette a punta, insieme a Sasha Riva, in un’incalzante coreografia contemporanea.
Si chiude il sipario e lei, in un costume da Cenerentola, scivola sotto la tenda in un abbraccio mortale con l’innamorato mentre un’incredula Julia li osserva prima di salire sulla bicicletta e dileguarsi nell’oscurità. Annotazioni finali: i meriti di questo incantevole componimento teatrale vanno ai costumi di Anna Biagiotti, alla scenografia di Michele Della Cioppa e alle luci di Alessandro Caso.
© Eleonora Tarantino