05 Jun 2014, Orillia, Ontario, Canada --- Ringo Starr performs with his All Starr Band at his North American tour launch at Casino Rama in Orillia, Ontario --- Image by © Michael Hurcomb/Corbis

Come l’Oral B è il dentifricio più usato dai dentisti, così Ringo Starr è il musicista più amato dai batteristi. Quelli seri però, perchè in certi ambientucoli ancora si crede che Ringo sia una mezza calzetta e i Beatles degli incapaci, non sapendo cogliere la musica e la levatura dei personaggi in questione che è bella esagerata: Ringo Starr (all’anagrafe Richard Starkey) è attore/cantante/batterista/showman e leader della Ringo All Starr Band che ha all’attivo concerti e album in studio da fare invidia a molte famose rock band.

Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters, dice che quando non è ispirato per un passaggio o un groove pensa a cosa avrebbe combinato Ringo in quel contesto. Per dirne uno. Keith Moon degli Who, invece, andava spesso a trovarlo a Abbey Road mentre stavano registrando i Beatles. Poi, appunto, il batterista dei Beatles potrebbe non essere favoloso come gli altri 3? Ovviamente no, anche considerando che le tracce registrate da Ringo (che era quello che sbagliava meno di tutti) sono sempre perfette. Ricorderei al lettore che all’epoca veniva ripreso tutto in diretta con 4 “piste” – o canali – totali. Se sbagliavi si rifaceva tutto dall’inizio aumentando di molto i costi di produzione. Per questo oggi, reo il seppur risparmioso computer, sembrano tutti dilettanti allo sbaraglio. In più nei dischi dei Fab 4 lui ha sempre il ritmo giusto e il passaggio giusto al momento giusto, che è una cosa difficilissima anche per un creativo. Un po’ come i soli di George Harrison, perfetti e soavi. John Lennon e Paul McCartney erano in ottima compagnia, senza alcun dubbio.

Precursore assoluto, ha di fatto inventato il ritmo dell’odierno brit-pop fondendo tecnica e semplicità d’esecuzione. Il ritmo di Sgt Pepper’s Reprise è fra i più campionati nella storia dell’house music. Ed è eccezionale, fra gli altri, il pattern di Come Together e tecnici i tocchi, a volte latin a volte jazzati, secondo cosa viene richiesto dal brano.

In What’s my Name?, l’ultimo disco della Ringo All Starr Band, suonano come sempre musicisti di fama mondiale tipo Joe Walsh o Steve Lukather, che a rotazione cambiano negli anni. Canta lui, produce e scrive i testi in un ottimo album che suona un moderno ma puro e genuino rock and roll.

Spontaneo, infine, chiedersi come alcuni di questi personaggi possano essere costantemente sulla cresta dell’onda, amati in questo modo e per così tanti anni. Forse che Starr si nasca?

Foto: © Michael Hurcomb/Corbis
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