Venuto a mancare da poco il celebre fratello Eddierip – prendo spunto per parlare del suo compagno di gruppo, Alex Van Halen, co-fondatore dei Van Halen. Entrambi ragazzi prodigio, all’inizio Eddie suona la batteria ma passa alla chitarra “perchè suo fratello era più bravo” (e qui ci starebbero le emoji con la risata). Il resto è storia: primi 4 dischi sovrumani con uno stile originalissimo oltre che tecnico e nel 1984 lo sfondamento della barriera del suono con la hit Jump.

Eddie e Alex Van Halen

Alex ha sempre suonato per la band: la tecnica si piega al volere della composizione, sempre. Certamente complice anche il fattore “famiglia“. Il legame musicale e l’intesa fra i 2 è stata pressochè perfetta: nei VH basso e voce sono complementari, lo si precepisce negli arrangiamenti. Con un drumset di tutto rispetto con doppia cassa già dagli esordi di metà anni 70, si denota la padronanza, la velocità delle rullate e la precisione del beat. Esegue “sedicesimi” velocissimi con la mano destra in Mean Street, dall’album Fair Warning (1981), coadiuvati da una cassa improbabile e sincopata, tirando fuori dal cilindro un ritmo che s’incolla a pennello con la ritmica di Eddie. Oppure lo shuffle di doppia cassa in Hot For Teacher nell’album 1984, che all’epoca fa scuola preceduto, fra l’altro, dal mirabile e sontuoso solo nell’intro del pezzo. Credo sia l’ultima volta che sentiamo un solo di batteria in un disco di rock in studio…

Van Halen

Comunque sia, nei pezzi Alex ci mette sempre la “chicca“, il particolare, il tempo strano che abbellisce e fa risaltare le melodie vocali e le ritmiche della chitarra. Un prodigio rimasto tale, con originali e notevoli interventi e passaggi all’inizio o durante il brano, che non si è perso nei meandri della maturazione. Nelle interviste Alex è molto schivo, lascia parlare Eddie accanto a lui, dà il supporto giusto al momento giusto: sia artisticamente, sia materialmente.

Veniamo al set, che cambia di continuo ma è sempre originalissimo: dalle sperimentazioni con tutti i rototom sopra le 2 casse senza i tom tradizionali, visibili nel video di Jump e assai spettacolari, alle 4 casse da 24 pollici che suonano insieme mediante pedali speciali collegati a 2 a 2, cioè 1 doppio pedale a destra e 1 a sinistra. Piatti rigorosamente Paiste 2002, concepiti dal brand Reverend Alex (il reverendo Alex). Da vedere uno spettacolone, molto in stile americano.

Concludo soffermandomi sulla questione caratteriale. Da grande uomo di band fino all’ultimo, oltre che grande batterista, Alex prende sempre le difese del fratello e dei Van Halen quando al sorgere di liti e discussioni con David Lee Roth (il “montatofront singer che abbandona il gruppo dopo la pubblicazione di Jump) rimane a loro fedele, proprio come si dovrebbe comportare un artista che ha dedicato la sua vita a un progetto che ha fatto storia. Non è da tutti. Massima stima.