Il suo stile si caratterizza per tecnica, velocità e virtuosismo, ma anche una grande sensibilità. La sua musica, invece, è influenzata da culture diverse fra cui quella latina, la mediterranea e l’africana.

Americano, classe 1954, Al di Meola è considerato fra i più grandi chitarristi di tutti i tempi. Nel 1974 è stato scelto da Chick Corea per unirsi alla sua band Return to Forever, dove ha suonato insieme ad altri grandi musicisti quali Stanley Clarke e Lenny White. Da allora ha intrapreso una carriera solista di successo e ha pubblicato vari album che spaziano dal jazz, alla fusion, fino alla world music.

Al Di Meola

Paco de Lucia, John McLaughlin, Santana e il nostro Pino Daniele sono solo alcuni dei grandi artisti con i quali ha collaborato. Vi segnalo, inoltre, Friday Night In San Francisco (con Paco de Lucia e John McLaughlin), il disco live che ha contrassegnato la storia della chitarra.

Adam Palma

Sergio Martinez

Ho avuto il privilegio di vedere Al di Meola in varie occasioni, rimanendo ogni volta affascinato dalle sue performance. Sfoggiando una pulizia del suono che ha dell’incredibile, anche quando le sue dita vanno a 100 all’ora sulla tastiera della chitarra, si è esibito Al Blue Note di Milano con il polacco-britannico Adam Palma alla seconda chitarra, lo spagnolo Sergio Martinez al cajon e alle percussioni e l’indiano Amit Kavthekar alle tablā e alla voce, dando vita a un concerto intimista, con brani composti durante la pandemìa come Fandango e Tears, classici dei Beatles (Norvegian Wood, Because), cover di Astor Piazzolla (Cafè 1930, Double Concerto) e la splendida Ava, ballad composta per la figlia minore.

Amit Kavthekar
© Alessandro Curadi

Nel finale del concerto, spazio alle percussioni e all’incredibile duello fra Martinez e Kavthekar, con Al che ha affiancato a sorpresa il primo alle percussioni con grande energia e vibrazioni alle stelle. Classica ciliegina sulla torta, Mediterranean Sundance che ha mandato il pubblico in visibilio.