La Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band si mette disciplinatamente in posa nel 1967 dinnanzi all’obbiettivo fotografico di Michael Cooper. Da sinistra a destra, sulla copertina del long playing firmata dai notabili della British Pop Art, Peter Blake e Jann Haworth (sua moglie, nonchè pioniera della scultura soffice): John Lennon, Ringo Starr, Paul McCartney, George Harrison. Alla destra di Lennon, le statue di cera dei Beatles date in prestito da Madame Tussaud: George, John, Ringo, Paul. Dietro ai Fab 4, una psichedelica folla di 71 personaggi: il guru Sri Yukteswar Giri, a fianco dell’occultista/satanista Aleister Crowley; Edgar Allan Poe, accanto a Fred Astaire; William Burroughs, quasi appiccicato a Marilyn Monroe; fra Stan Laurel e Oliver Hardy, il pittore visionario Richard Lindner. E ancora: Lenny Bruce, Bob Dylan, Karl Marx, Oscar Wilde, Marlon Brando, George Bernard Shaw, Albert Einstein, Shirley Temple

Per i cultori dell’arte Pop, ma anzitutto per i “vinilmaniaci ”, Peter Blake (qui sopra: un dettaglio di Joseph Cornell’s Holiday – Italy, Rome. ‘Street Market’) è colui che ha inventato la cover più rappresentativa del Sergente Pepe, l’album più avangurdistico dei Fab Four. Quella cover – che ancora oggi rivaleggia come la più bella di sempre con la “peelable banana ” di Andy Warhol per il 1° disco dei Velvet Underground – sintetizza l’amore che l’oggi 91enne pittore, collagista e scultore nato a Dartford, nel Kent, nutre nei confronti dei soggetti umani: siano essi ricchi, poveri, attori, attrici, scrittori, sportivi, cantanti, musicisti

I Love You, 2015

LOVE con tutte le maiuscole. O meglio, With Love come un tempo lontanissimo dai social si usava chiudere sentimentalmente una lettera vergata a mano, s’intitola l’antologica curata da Jonathan Watkins che fino al 20 gennaio 2024 espone alla Mucciaccia Gallery di Roma 160 opere realizzate da Peter Blake dal 1956 al 2023 fra tecniche miste (rimanendo in tema c’è la variopinta, persuasiva scritta I Love You composta con materiali di recupero), collage su carta e su legno, tele e sculture fra cui la surreale Crowd, pattuglia di personaggi assemblati con sfere, scatole di sigari e cilindri lignei.

LOVE, 2010-2015

Che con il suo sense of humour, i suoi nonsense, le sue digressioni fiabesche e i suoi collage titillati da una certa naïveté Blake abbia messo un po’ più di disciplina a una Pop Art britannica che talvolta gettava alla rinfusa pubblicità, fumetti, paccottiglia e storie pulp, lo dimostra LOVE. È la spettacolare installazione/séparé che colloca con feticismo collezionistico i Beatles in bianco e nero, un filatelico Elvis Presley, l’insegna smaltata di un pacchetto di sigarette Winston, una scacchiera, la foto seppiata di (chissà?) un milite ignoto e la pubblicità di una Marilyn Monroe che esclama “Yes, I use Lustre-Cream Shampoo ” per poi farsi ritrovare raggelata, pronta per essere impressa nella memoria collettiva, in Norma Jean Baker 1926-1962: fotogramma dopo fotogramma, dalla nascita fino alla morte, coperta da un lenzuolo, sopra una lettiga.

Norma Jean Baker, 1988

Di tutt’altro mood sono i piccoli, poetici lavori su carta intitolati Joseph Cornell’s Holiday, realizzati a più riprese fra il 2017 e il 2019, che hanno come soggetto il collagista Joseph Cornell (1903-1972) impegnato in immaginari viaggi europei: proprio lui, che mai aveva osato allontanarsi dalla natìa America.

Altra tecnica pittorica di cui Peter Blake è indiscusso maestro, l’acquerello su carta della serie intitolata Studies for ‘Party’ che chiude il percorso espositivo con quel volto adolescenziale pieno di stupore, “nascosto” da una pioggia di coriandoli. «Forse questi dipinti parlano dell’invecchiamento. E forse un po’ della mia infanzia», tiene a sottolineare l’artista. With Love, naturalmente.

With Love. Peter Blake
Fino al 20 gennaio 2024, Mucciaccia Gallery, Largo della Fontanella di Borghese 89, Roma
tel. 0669923801
Catalogo SilvanaEditoriale, € 28.50

Late Period – Study for ‘Party’ 6, 2018