Essere multimediale significa esprimersi con video, fumetti, installazioni, disegni. Vivere la multimedialità vuol dire riconoscersi come individuo: ovvero l’insieme di forze che dall’esterno innescano stati d’animo come desiderio, felicità, paura… 27enne da Salemi, in provincia di Trapani, residente a Milano, Giulio Scalisi ha il privilegio di “possedere” entrambi i requisiti: è un artista multimediale che vive appieno la multimedialità. Diplomato alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, master di Visual Arts all’ECAL di Losanna, Scalisi è il creatore di universi paralleli/mondi onirici dove non solo tutto esiste, ma accade per precisa volontà dell’individuo-artista.
Perciò è lui il 1° di 5 giovani artisti selezionati per la seconda edizione del premio StraightUp@ExtraDry, dove StraightUp (fra slang inglese e linguaggio da barman) sta a indicare onestà, freschezza, qualcosa che punta “dritto in alto”, mentre ExtraDry è la rassegna dedicata alla video arte che porta il contemporaneo fuori dagli abituali contesti espositivi per entrare negli spazi di Dry Milano, in via Solferino 33 e in viale Vittorio Veneto 28. 2 location dove potrete vedere, fino al 5 dicembre 2019, i 3 video che Giulio Scalisi ha scelto per concorrere a StraightUp@ExtraDry (seguiranno le proiezioni degli altri 4 artisti selezionati).
1) Like Ghosts del 2014, girato per la tesi di laurea triennale alla NABA, racconta in 9 minuti con il tipico linguaggio visivo e testuale della science fiction e del cyberpunk anni 80 e 90 le vicissitudini dei Leaping Hares, individui immersi in un futuro distopico. Sono memorie, le loro, di users che hanno smarrito il contatto con la realtà fisica e di conseguenza vivono, amano e sperimentano in una realtà creata dai dati che condividiamo quotidianamente sul web.
2) Dalle stelle alle cellule (2016, 6 minuti in loop) video realizzato in animazione 2D e 3D con l’aggiunta di alcune riprese d’archivio, si propone invece come slideshow di immagini di corpi celesti e cellule del corpo umano che si susseguono in assoluta libertà dal telescopio al microscopio, sfruttando un criterio di somiglianza piuttosto che un modello scientifico.
3) Shipwrecked, con i suoi 17 minuti il video più lungo presentato nel 2017 al Tile Project Space di Milano in occasione della prima mostra personale di Scalisi intitolata Alghe romantiche, è infine un’animazione in 3D che ispirandosi idealmente al romanzo Moby Dick di Herman Melville “mette in scena” una sorta di documentario sull’ecosistema degli oceani che inizia fra le nuvole e scendendo negli abissi incontra una comunità di giovani naufraghi che trascorrono le giornate a guardare, come in uno specchio/schermo virtuale il loro riflesso nell’acqua, incapaci di comprendere le cause del naufragio e di come ritornare sulla terra ferma.
Foto: Un ritratto-caricatura di Giulio Scalisi
Frame tratti dai video Like Ghosts (2014), Dalle stelle alle cellule (2016), Shipwrecked (2017)