11 luglio 1969. A 9 giorni dall’allunaggio di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e (non di) Michael Collins, David Bowie lancia in orbita il 45 giri Space Oddity, liberamente ispirato al film 2001: A Space Odyssey di Stanley Kubrick, che a novembre sarà il brano d’apertura dell’Lp, versione inglese, semplicemente intitolato David Bowie: primissimo piano di lui, riccioluto in copertina, fotografato da Vernon Dewhurst con un’opera optical di Victor Vasarely sullo sfondo. La versione americana del disco, intitolata invece Man Of Words/Man Of Music, vede il medesimo ritratto bowiano, ma ingrandito, su sfondo azzurro. In entrambi gli album, sul retrocopertina, c’è un disegno hippie/psichedelico di George Underwood con alieni, cosmonauti e un pierrot lunaire che sembra presagire quello di Ashes To Ashes, epoca Scary Monsters (and Super Creeps), 1980.

2 febbraio 1969. Ai Morgan Studios di Willesden, vicino Londra, Bowie incide la soundtrack version scarna e naïf di Space Oddity per lo special televisivo Love You Till Tuesday. 4 giorni dopo viene girato per il programma il video di Space Oddity. Ed è evidente da questa prima uscita “pubblica” della canzone, che David ha composto qualcosa di memorabile. Annota Ken Pitt, all’epoca suo manager, nel libro The Pitt Report: “Il 6 febbraio si rivelò un punto di riferimento fondamentale nella carriera di David, in quanto venne filmato mentre eseguiva il suo nuovo pezzo. Che fosse un brano insolitamente intelligente era chiaro sin dal primo ascolto, ma fu solo durante le riprese cinematografiche di quel giorno che il suo appeal divenne ancora più evidente. Durante la pausa pranzo, liberata dal silenzio imposto sul set, la gente rideva, chiacchierava e cantava di quell’eroe non convenzionale chiamato Major Tom. Poi, David si mise a camminare sul set provando la scena finale in cui l’astronauta, rassegnato al destino che si era scelto, viene accarezzato da 2 seducenti sirene interpretate da Samantha Bond e dall’assistente di produzione Suzanne Mercer. L’ammirazione, a quel punto, si accompagnò all’invidia: 2 ingredienti fondamentali per quel successo, che ci era fin troppo a lungo sfuggito”.

Love You Till Tuesday, però, non viene mandato in onda e il segmento con Space Oddity riappare dopo 6 anni, quando la BBC lo trasmette a Top of the Pops per accompagnare la ristampa del brano che nel frattempo ha raggiunto il 1° posto nella Top 10. Love You Till Tuesday verrà finalmente editato in videocassetta nel 1984 e in Dvd nel 2005.

E la single version di Space Oddity? L’11 luglio scorso, in occasione del 50° anniversario, è uscito il box set con 2 singoli: quello con gli original mono mixes di Space Oddity e sul retro di Wild Eyed Boy From Freecloud; e quello con i mix 2019 di Tony Visconti (incredibilmente nitidi e “presenti”, davvero un gran lavoro) degli stessi pezzi. Completano collezionisticamente il packaging: 1 poster a doppia facciata con il press advertisement originale del singolo e una foto scattata a Bowie durante il concerto Save Rave 69 del 30 novembre 1969 al London Palladium, la information card e la stampa con un’immagine diversa dalla cover art’s photo shoot del singolo… Lift off!