Di Pat Metheny si è ormai detto tutto o quasi: 50 anni di carriera alle spalle, 20 Grammy Awards vinti in 10 diverse categorie (unico musicista al mondo a esserci riuscito), prestigiose collaborazioni con Steve Reich, Ornette Coleman, Charlie Haden, Jaco Pastorius, Brad Mehldau, Herbie Hancock, David Bowie, Pino Daniele… Ma quello che si è esibito nel 3° e ultimo appuntamento di Bergamo Jazz ESTATE 2023 dopo gli stratosferici Snarky Puppy e il grande pianista Stefano Bollani, si è rivelato un Metheny diverso rispetto al passato: vietato scattare foto ed effettuare riprese col cellulare, niente incontri coi fans a fine concerto. Proprio lui, che è sempre stato il massimo della disponibilità…

«Ovviamente continuo ad amare chi mi segue», ha dichiarato il chitarrista del Missouri, «ma se prima parlavo con chiunque senza problemi, ora non riesco più a farlo perché è l’approccio a essere cambiato: devo stare lì, in piedi per 20 minuti, mentre ogni singolo individuo vuole fare una foto (e di solito la macchina si inceppa) o girare video di ogni minima cosa… Onestamente non fa più per me, è una questione generazionale».

Pat Metheny

Dietro alla stanchezza nei confronti dell’immagine e dietro alla sovraesposizione mediatica c’è però qualcosa di più. Pat Metheny sembra dire: “ascoltatemi e basta “. E alla musica non si è certo sottratto, regalandoci almeno 2 ore di jazz ad altissimo livello e di un’intensità rara, forte di un repertorio che percorre tutta la sua carriera: da Bright Size Life, brano del suo disco d’esordio con Jaco Pastorius (1976), a So May It Secretly Begin, Secret Story Always And Forever, When We Were Free e Are You Going With Me, che appartengono ai classici del Pat Metheny Group con Lyle Mays; fino a Farmer’s Trust, eseguito con il grande Jim Hall; a Make Peace, tratto dalla session con Brad Mehldau e al free jazz di Trigonometry, pezzo nato dalla collaborazione con Ornette Coleman. In mezzo, composizioni tratte da Side-Eye NYC del 2021: It Starts When We Disappear, Better Days Ahead, TimelineZenith Blues.

Side-Eye, l’Extensive World Tour che ha girato dappertutto (quasi 100 concerti) e che durerà fino a settembre, è un set che prevede un cast a rotazione attorno alla sua chitarra, dando modo a giovani musicisti di esprimersi a fianco del Maestro : occasione che lui stesso colse al volo quando entrò a far parte della formazione di Gary Burton. Per questa occasione, Pat si è avvalso di Chris Fishman (pianoforte e tastiere) e di Joe Dyson (batteria).

Chris Fishman

Dovete sapere che quello di Metheny è stato il mio 1° concerto jazz: 1983, Teatro Orfeo di Milano. Dopodichè la sua musica mi ha accompagnato nel tempo consentendomi di conoscerlo dopo averlo ritratto live nel 2000, e da allora l’ho dipinto altre volte. Ho avuto anche la fortuna di assistere alle prove di un suo concerto al Forum (per la precisione: 4 ore di prove e 3 di concerto) e il privilegio di vederlo con Charlie Haden al Teatro Smeraldo e con l’Esbjorn Svensson Trio al Teatro Romano di Verona.

Joe Dyson
© Alessandro Curadi

Nelle sue ultime esibizioni dal vivo, ho avuto un po’ di difficoltà a ritrarlo: sempre più chino e concentrato sulla sua chitarra, il volto nascosto da una capigliatura sempre più folta. E l’iconica maglia a strisce da gondoliere veneziano? Scomparsa. Un duro lavoro per il vostro Pittoreporter… Tutto, però, è stato ripagato dalla sua musica: che si è tolta tutti i fronzoli dell’immagine e dell’effimero.