Oltre 100 fotografie rendono omaggio al MAR di Ravenna alla potenza creativa e a Più di 50 anni di magnifici fallimenti di Oliviero Toscani, figura controversa che ha sempre fatto parlare di sé, ha sfidato le convenzioni e non si è mai fermato veicolando attraverso le sue immagini messaggi sociali fondamentali e il più delle volte sconvolgenti. Il fallimento, dunque, inteso come occasione, prospettiva, sfida oltre ogni limite. Figlio d’arte (suo padre Fedele è stato fra i primi fotoreporters del Corriere della Sera), milanese, classe 1942, Toscani consegue la laurea alla Kunstgewerbeschule di Zurigo con un punteggio fuori dal comune, per poi mettersi a girare il mondo negli Anni ‘70 con l’arte che è in pieno fermento. È il decennio della sua formazione: dopo il soggiorno newyorkese al leggendario Chelsea Hotel, ecco il primo scandalo datato 1973: lo slogan “Chi mi ama mi segua” scritto sul primo piano del fondoschiena di Donna Jordan, la sua fidanzata, con indosso i jeans marca Jesus.

Ciò che più conta è che Oliviero sia già conteso dalle più importanti riviste (GQ, Vogue, Elle, Harper’s Bazar) e dai principali marchi della moda (Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Chanel) con il geniale Elio Fiorucci, amico fraterno, in pole position. Con gli Anni ’80 prende invece avvio la collaborazione con Benetton. Gli scatti fotografici per la United Colors of Benetton, ormai parte integrante del nostro immaginario, documentano un mondo che sta cambiando e che Toscani è pronto a raccontare in ogni contraddizione, anche la più piccola. Le sue campagne pubblicitarie si concentrano sui temi più scottanti: sesso, Aids, razzismo, fame nel mondo, guerra, violenza, pena di morte… E sulla medesima lunghezza d’onda, fra gli Anni ’90 e il 2000, avranno un impatto dirompente il bacio fra un prete e una suora, i 3 cuori White, Black & Yellow e la ragazza scheletrica di No-Anorexia.

Proseguendo nel percorso espositivo, ecco Razza Umana e il Focus su New York. Se il primo progetto include scatti realizzati in uno studio fotografico itinerante che ritraggono persone comuni nelle piazze e nelle strade con le loro imperfezioni e le innumerevoli, differenti espressioni, il secondo è incentrato su quell’underground newyorkese che gravita intorno alla Factory di Andy Warhol, scandito dalle facce da rock vissuto di Mick Jagger, Lou Reed e Alice Cooper. Meritano altrettanta attenzione i celeberrimi scatti a Monica Bellucci, Federico Fellini, Carmelo Bene.

Più di 50 anni di magnifici fallimenti include infine una sezione video con il disturbante ma educativo documentario No-Anorexia (2008); WART, raffica di immagini che raccontano guerra e arte, bellezza e tragedia; uno speciale di SkyArteHD, della serie “fotografi”, incentrato sulla figura di questo geniale artista della provocazione.

Oliviero Toscani
Più di 50 anni di magnifici fallimenti
Fino al 30 giugno 2019, MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, via di Roma 13, Ravenna
tel. 0544482477

Foto: Ritratto di Oliviero Toscani
Angelo e Diavolo
United Colors of Benetton, 1992
United Colors of Benetton, 1996
United Colors of Benetton, 1996
United Colors of Benetton, 2018
Lou Reed, 1974
©olivierotoscani