Che l’arte e la bellezza non debbano mai fermarsi, l’avrebbe anzitutto pensato la collezionista e magnate newyorkese Peggy Guggenheim (1898-1979) al cospetto di questi difficili tempi da quarantena. Sicchè la sua Collezione d‘arte europea e americana del 20° secolo che annovera capolavori di Jackson Pollock, Giorgio de Chirico, René Magritte, Salvador Dalí, Paul Klee, Max Ernst, Pablo Picasso, Umberto Boccioni, Alexander Calder e altri immortali, esposta in quel Palazzo Venier dei Leoni a Venezia da lei acquistato nel 1948, viene virtualmente presentata su Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin dando la parola allo staff e ai tirocinanti della Peggy Guggenheim Collection con immagini, filmati e gli approfondimenti di Voice Your Choice su quadri e sculture selezionati dal pubblico.

Né mancano gli Art Quiz e i podcast, che potete scaricare dall’account SoundCloud, per ripercorrere alcuni passaggi chiave tratti da Una vita per l’arte, l’autobiografia della stravagante (nella dimora veneziana aveva installato un telefono a gettoni che utilizzava con molta parsimonia…), anticonformista, coltissima figlia di Benjamin Guggenheim e nipote di Solomon R. Guggenheim che fra le sue tante mission non mancò di aiutare pittori italiani all’epoca emergenti fra cui gli informali Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani.

«Mi ritrovai orgogliosa proprietaria di dodici fantastici (artefatti): si trattava di maschere e sculture della Nuova Guinea, del Congo Belga, del Sudan Francese, del Perù, del Brasile, del Messico e della Nuova Irlanda», ebbe modo di raccontare una Guggenheim sempre più interessata a guardare oltre i confini europei e statunitensi per indirizzarsi all’arte dell’Africa, dell’Oceania e delle culture indigene delle Americhe. E qui entra in gioco l’esposizione intitolata Migrating Objects, che mette in luce online nei suoi principali focus un episodio meno conosciuto ma decisamente significativo della sua vita.

Insomma, Peggy sta portando l’arte nelle case di chi la segue e di chi ancora non ha avuto il privilegio di conoscerla, con la voglia di tornare al più presto alla normalità riaprendo le porte della sua inestimabile Collezione.

Foto: La Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Venezia. Sulla terrazza sul Canal Grande: Marino Marini, L’angelo della città, 1948 (fusione, 1950?). © Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, photo: Matteo De Fina
Peggy Guggenheim con i suoi terrier Lhasa Apsos sulla terrazza di Palazzo Venier dei Leoni prospiciente il Canal Grande, Venezia, anni ’60. Foto Archivio Cameraphoto Epoche, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia, Donazione Cassa di Risparmio di Venezia, 2005
Jackson Pollock, Alchimia (Alchemy), 1947, © Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, photo: Matteo De Fina
Maschera bifronte a elmo (wanyugo), probabilmente metà del XX secolo, artista non riconosciuto, Senufo, Costa d’Avorio, photo © manusardi.it