Urge, anzitutto, che io mi soffermi al cuore di Roma. In particolare a quella via dei Barbieri numero 7, a pochi passi da largo di Torre Argentina, dove per fortuna esiste quel bendidìo storico/architettonico che è Palazzo Cavallerini Lazzaroni: barocco, seicentesco, edificato per volere del Cardinale Giovan Giacomo Cavallerini.

Spazio a dir poco sontuoso, dal 2016 s’è trasformato in Contemporary Cluster dando concretezza alle intuizioni del gallerista Giacomo Guidi e dell’architetto Giorgia Cerulli, i quali si sono misurati con il cosiddetto metodo Cluster: fare cioè in modo che elementi all’apparenza inconciliabili producano insieme energia per dar vita a un’estetica del bello che sia in tutto e per tutto contemporanea. Risultato: 1.000 mq. dove arte, design, moda, musica, editoria e gioielli interagiscono liberando tutto il loro appeal.

Se al pianterreno del Contemporary Cluster il design che ha fatto la storia si fonde con i brand d’oggidì, al 1° piano il lounge bar (attivo soprattutto quando ci sono eventi in galleria) si relaziona col bookstore dei periodici di settore e dei libri d’artista, mentre è dal piano nobile, nell’avvicendarsi delle sale più sfarzose del palazzo fra cui la sala colonnata, che le arti e i sensi iniziano a interagire con gli affreschi di Giacinto e Ludovico Gimignani e la mise en scène delle varie mostre. E sono perecchie le esposizioni che qui si sono avvicendate: da Beauty and Brutalism a Mutazione, da Bauhaus Club a Cinetica, da Po(P)rtraits Show a Andy Warhol’s Factory, da Gufram x Contemporary Cluster a Poltronova – La casa non domestica.

Aprendo-chiudendo-aprendo-chiudendo causa pandemìa, dall’11 febbraio 2021 è in cartellone (da lunedì a sabato, dalle 10 alle 20, ingressi contingentati in ottemperanza alle attuali misure anti Covid) il progetto espositivo a cura di Giacomo Guidi più che sinteticamente intitolato 06, che intende omaggiare la Città Eterna e le sue infinite declinazioni artistiche giocando con lo 0 e il 6, ovvero il prefisso telefonico di Roma che racchiude in sé i 6 street artisti in mostra (omino71, Diamond, Mr. Klevra, Lucamaleonte, Solo, Gemello), diversi fra loro per tecnica d’esecuzione e stile ma accomunati da un solo linguaggio capace di penetrare nel tessuto metropolitano, dalle periferie al centro storico.

Si comincia da Gemello, intorno al vano scale del piano nobile, con le sue mimetiche sovrimpressioni che fra individui, luoghi, fantasie e memorie si metabolizzano in un puzzle di “tessere tossiche”. Nella sala quadrata Diamond, tra i primi a frammentare l’arte sui manifesti e sui muri, utilizza lo stencil per dare antropologicamente e antropomorficamente voce a ogni singola emozione vitale, dalla più forte alla più effimera. In coppia con lui c’è Solo, che in chiave Pop si è messo a ritrarre una pattuglia di supereroi in evidente crisi esistenziale.

Nella sala delle colonne, Mr. Klevra punta sull’iconografia bizantina con le sue figure strettamente imparentabili alle icone e ai temi medievali. Accanto a lui, neo-poppisticamente, omino71 raffigura supereroi, santi e bambini in un mash up cromaticamente saturo che alterna maschere, throw-up (pezzi realizzati sfruttando l’equazione pochi colori/poco tempo a disposizione), Mickey Mouse, Andy Warhol e rockstar del calibro di David Bowie e Massive Attack.

Lucamaleonte, che da sempre colleziona stampe antiche e bestiari medievali, ci rende infine partecipi dei suoi soggetti naturali, protagonisti di un mondo simbolico e nascosto che si apre alle interpretazioni di chi guarda le sue opere poliedriche. 06, in aggiunta, avrà modo di “conteggiareHouse Dstrct, l’evento online con esibizioni dal vivo di artisti visivi, musica e dj set. Appuntamento in streaming sul canale tv Magma.

06
Contemporary Cluster, via dei Barbieri 7, Roma
tel. 0668308388

© Serena Eller