Venezia, Biennale Arte 2001. Sono 1.200 le testuggini in plastica dorata che escono dal mare per “invadere” – con il loro S.O.S. World – tutta l’area dei Giardini, cuore pulsante della manifestazione orchestrata da Harald Szeemann. All’alba del nuovo millennio il movimento Cracking Art (da cracking catalitico: reazione chimica che trasforma in plastica il petrolio grezzo) svela al mondo intero la propria mission sociale e ambientale dopo essere nata nel 1993 con lo scopo dichiarato di mutare radicalmente la storia dell’arte.

20 anni dopo, messe in curriculum con il loro variopinto bestiario installazioni fuori scala e persuasive performance all’insegna della rigenerazione plastica come antidoto alla nostra distruzione, Cracking Art mette in scena La natura che non c’era negli spazi industriali dell’azienda tessile Tollegno 1900. Nessun animale, stavolta e per la prima volta nella sua storia dopo chiocciole, delfini, rane, suricati, coccodrilli, cani, gatti, elefanti, lupi, rondini, pinguini, orsi e conigli, bensì un’opera d’arte site specific, originata dal mondo vegetale, di 400 elementi floreali bianchi realizzati in plastica rigenerata.

Nei 50 metri di lunghezza x 20 metri di larghezza di una Sala Luce inondata dal sole che filtra dalle ampie finestre, a svettare è l’elemento centrale di 2 metri e ½ d’altezza e 1 metro e ½ di diametro, circondato da altre poetiche infiorescenze a grappolo. Spettacolare, composto da immacolati fiori che singolarmente sono pezzi unici modellati a mano – e quindi non seriale, come da tradizione cracking – è il segno di un’inedita natura plastica che mai si ripete ma si plasma in un modo che non è uguale, né lo sarà.

Annotano gli esponenti di Cracking Art: “La natura che non c’era evoca la necessità di riconciliazione tra l’essere umano e ciò che esso stesso crea, immagina, pensa, produce. Un locus amoenus all’interno del quale il visitatore è invitato a identificarsi per diventare parte dell’installazione, riflettendo sulla indomita tendenza della natura, anche se modificata, a riorganizzarsi e a tendere alla creazione della vita”.

Oltre a sancire la reciproca condivisione di valori legati all’impegno sociale e ambientale, la partnership fra Cracking Art e Tollegno 1900 coincide con la nascita di un nuovo polo culturale biellese che prossimamente animerà sempre di più gli spazi produttivi dell’azienda manifatturiera. L’impegno sarà promuovere la sostenibilità attraverso l’arte e l’innovazione.

Cracking Art
La natura che non c’era
Fino al 23 luglio 2021, Tollegno 1900, Sala Luce, via Antonio Gramsci 11, Tollegno (BI)
Aperto al pubblico su appuntamento (info@crackingart.com)