Si intitola Cinzia says… la prima, grande antologica che il MACRO di Roma dedica alla più cool fra le donne creative: ossia Cinzia Ruggeri (1942-2019). Milanese, frequenta l’Accademia delle Arti Applicate e nel 1960 realizza la sua prima mostra di pittura alla Galleria Prisma, nel quartiere di Brera. In quell’occasione, lo scrittore e giornalista Dino Buzzati ha modo di coglierne appieno la natura surreale:
“Cinzia Ruggeri ha diciott’anni, dipinge, abita a Milano e in casa sua c’è un pianoforte verticale che però lei non suona e anche gli altri suonano poco. Un giorno, rincasata verso l’imbrunire (l’ora ha probabilmente la sua importanza) trovò sparse sul pavimento, ai piedi del pianoforte, una quantità di note. Cinzia pensò che in sua assenza avesse suonato il piano qualcuno poco uso alle maniere della buona società, sbriciolando musica tutt’intorno come fanno i maleducati. Così le note entrarono nella sua vita”. E conclude: “Quelli che la conoscono bene dicono che è un poco pazza. Chissà che nuovi e imprevedibili amori sta già meditando. Chi vivrà, vedrà”.
Cinzia Ruggeri (1942-2019)
L’estrazione borghese le consente per un periodo di tempo di vivere a Parigi, dove frequenta uno stage alla Maison Carven. Torna a Milano ed entra nell’azienda di abbigliamento di suo padre. Nel 1972, a 30 anni, fonda il suo brand di moda: Bloom. Artista, stilista e designer, figura totalmente/volutamente fuori dagli schemi e libera di muoversi fra le più varie discipline, Cinzia Ruggeri ha cavalcato la Rivoluzione degli anni 70 e l’Edonismo Reaganiano degli anni 80.
Cinzia says… libera citazione del verso iniziale della canzone Elettrochoc dei Matia Bazar (“Cinzia said / Vorrei cambiare il mio vestito che / Vecchio ormai / Non mi sta bene più su”), è la prova di come la stilista abbia curato il look del gruppo genovese nella svolta technopop disegnando l’abito di moiré di seta verde, intitolato Omaggio a Levi Strauss e conosciuto come “ziqqurat”, che compare sulla cover dell’album Aristocratica (1984). Mise che viene indossata nel videoclip di Elettrochoc dalla sublime vocalist Antonella Ruggiero accompagnata da Carlo Marrale (chitarra, voce), Aldo Stellita (basso), Pierangelo Cassano (tastiere, voce) e Giancarlo Golzi (batteria).
Cinzia ha ridefinito lo status formale e funzionale di ogni elemento della quotidianità – dagli abiti, agli accessori; dagli arredi, alle luci – raccontando un mondo costruito su un immaginario ironico, provocatorio, elegante, mai scontato; e indagando le potenzialità espressive e comportamentali degli oggetti, nonché la dimensione architettonica e sociale del corpo. Per lei, progettare la moda equivaleva a sperimentare fra spazio, corpo e architettura utilizzando estrusioni e ritagli che declinavano luci, ombreggiature, dettagli nascosti. Colpi di genio che le hanno dato l’opportunità di collaborare con la rivista Domus del designer Alessandro Mendini e a realizzare immagini visionarie per Vogue Italia.
La sala espositiva che ospita Cinzia says…, all’interno dell’edificio industriale (ex stabilimento Birra Peroni) costruito agli inizi del 20° secolo da Gustavo Giovannoni e riconvertito nel 1999 in spazio museale, è avvolta da soffuse luci rosa che accarezzano abiti appesi al soffitto, manichini agghindati come opere d’arte, stivali e pochette che raffigurano l’Italia, separé che racchiudono sorprendenti creazioni… In mostra, 150 capi d’abbigliamento delle collezioni Bloom (Cinzia Ruggeri e Cinzio Ruggeri per la linea maschile) restaurati ed esposti per la prima volta dalle sfilate dell’epoca, visibili nei filmati di repertorio. E ancora, installazioni e suppellettili che vanno a comporre uno scenario saturo di contrasti.
Accanto ai lavori realizzati in anni più recenti, sono stati ricostruiti 2 progetti ambientali: La règle du jeu?, omaggio al virtuosistico capolavoro di Jean Renoir realizzato per la Galleria Federico Vavassori di Milano, nonché titolo dell’ultima mostra di Cinzia a pochi mesi dalla sua scomparsa; e La leggerezza del peso, presentata nel 1989 nell’ambito della manifestazione Abitare il Tempo. Dopo il MACRO, Cinzia says… verrà allestita a ottobre al Goldsmiths Centre for Contemporary Art di Londra dando un ulteriore, meritato risalto all’antesignana delle “influencer” e alle sue inimitabili creazioni surrealiste piene di sense of humour. Parola di una “eterna ragazza degli anni 80” come me.
Cinzia Ruggeri
Cinzia says…
Fino al 28 agosto 2022, MACRO / Museo d’Arte Contemporanea di Roma, via Nizza 138 / via Reggio Emilia 54, Roma
tel. 06696271
© Eleonora Tarantino 2022