A vederlo, con quelle grandi vetrate sostenute da strutture metalliche stile Belle Époque che riprendono l’architettura dell’antico mercato di Parigi (siamo nel quartiere di Les Halles, dal 12° secolo sede commerciale di alimentari all’ingrosso e ora shopping center sormontato dalla Canopée, gigantesca copertura a forma di foglia con 18.000 scaglie di vetro) si comprende subito l’importance de bien manger nel cuore della Ville Lumiere, vicino alla Église Saint-Eustache, la Colonne Médicis e la futura Collection Pinault pour l’Art Contemporain.

È infatti nel Jardin de la Canopée che trovate Baltard au Louvre, il restaurant-bistrot che l’architetto Sonia Rogalski ha ricavato dal glorioso Pavillon Baltard. Lo gestisce lo chef fiammingo Ewout Vranckx, che dopo aver collaborato per una quindicina d’anni coi più prestigiosi ristoranti della capitale francese (Louis XV, Pavillon Ledoyen, George V, Le Meurice, Le Pur Hyatt Vendôme) si è meritato un regno culinario dove elaborare insieme alla sua brigade de cuisine specialità raffinate, leggere, spesso audaci ma sempre ben equilibrate (Ewout è cresciuto in una famiglia che predilige cibi macrobiotici) in un sottile contrasto di dolcezze e stuzzicanti toni aciduli.

Ogni pietanza viene “costruita” attorno a un prodotto, dopodichè condimento e contorno sono pronti a sublimarlo. Al Baltard au Louvre stagionalità, filiera corta e agricoltura biologica sono alla base di un menù che cambia ogni mese, accompagnato da una carte des vins con 150 riferimenti da € 30, 60 vini bio certificati, 15 proposti al calice, alcune grandes chapelles e qualche nuova, più che promettente etichetta.

Baltard au Louvre
rue Coquillière 9, Parigi
tel. 0033-9-83320129

Foto: © Baltard au Louvre