L’occhiale unisex Aviator è dal 1937 un’icona dello stile e del design. La sua storia è strettamente legata allo sviluppo, negli anni 20, dell’aviazione militare e civile americana. Con i nuovi aerei capaci di volare a quote maggiori, si riscontrano infatti problemi connessi all’altitudine: i piloti cominciano a soffrire di mal di testa e nausea, a causa dei forti bagliori luminosi e delle lunghe distanze percorse. Perciò, l’intrepido generale Robert Joseph MacCready si rivolge nel 1929 alla Ray-Ban (ray = raggio; ban = schermo) per sollecitare occhiali che siano adatti al volo, in grado di proteggere la vista e allo stesso tempo assicurare una visione il più possibile nitida senza temere i raggi infrarossi e ultravioletti.
Questa tipologia di occhiale viene realizzata con una montatura a goccia, in lega leggera (150 gr. circa) placcata oro, 1 cerchietto dove i piloti possono infilare la sigaretta e lenti verdi in vetro minerale marchiate Bausch & Lomb per adattarsi a maschera e casco.
E arriviamo agli anni 60, quando Aviator si eleva a simbolo dell’andare contro: la moda, il sistema, la società. D’altronde era stato Marlon Brando, chiodo in pelle nera, a cavallo della sua motocicletta Triumph Thunderbid 6T, a fare di Aviator il simbolo dei sovversivi nel film Il selvaggio. Seguono dagli anni 60 ai 70 le rockstar: e la montatura degli occhiali si trasforma in simbolo di trasgressione.
Siamo invece nel 1977 quando Hollywood celebra gli Aviator (sfoggiati da Gregory Peck) nel biopic MacArthur il generale ribelle, mentre negli anni 80 tornano prepotentemente di moda nel telefilm CHipS (che racconta le avventure di 2 agenti motociclisti della California Highway Patrol di pattuglia lungo la freeway di Los Angeles) e nel mitico film Top Gun. E così, con i loro inseparabili occhiali il macho Frank “Ponch” Poncherello, Jon Baker e il Pete “Maverick” Mitchell di Tom Cruise, che reindossa i suoi fedeli Aviator nel sequel Top Gun: Maverick, diventano personaggi chiave nella storia del nazionalismo stars & stripes.
Gli Aviator, insomma, rivendicano la loro eredità e identità facendosi indossare da chi osa e magari si sente anche un po’ eroe. E spaziando dal modello classico ai modelli squadrato e ovale semicerchiato stile anni 70, il metallo è più che mai protagonista.
Foto: Aviator 1937 RB3025
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© Ray-Ban