Nella vita succede che la casualità possa dettare il proprio destino, ma anche che ci sia una sorta di “disegno premeditato”. L’artista ceramista – o per meglio dire creatore di formeArmel Hédé non è nato, vive e lavora in piena campagna bretone per caso. Il piccolo, tranquillo borgo di Saint Juvat nel dipartimento delle Côtes d’Armor è situato, infatti, direttamente sulla faglia preistorica denominata “il mare dei faluns”. Nel mondo del Miocene di 13.000.000 di anni fa, la Bretagna era una ”isola” tagliata in 2 dal continente attraverso una larga faglia che attraversava i paesi di Tréfumel, Le Quiou e (appunto) Saint Juvat. Quando qualche milione di anni dopo il mare si è ritirato e la Bretagna si è “rinsaldata” al continente, in quella zona sono rimasti imprigionati parecchi esseri marini i cui fossili si incontrano tuttora emergendo dalla terra.

Il lavoro di Armel Hédé risente a livello inconscio di questi drastici mutamenti del processo della creazione; e la sua “vis” artistica gli impone quasi di formare, plasmare oggetti di creta disegnati dal fuoco e dall’acqua. Questo artista nato nel 1955 che definire ceramista è riduttivo, vanta un cospicuo curriculum avendo studiato e lavorato con prestigiosi maestri quali Cyril Dor e l’olandese Hans Van Draanen; e avendo esposto in tutto il mondo le sue ceramiche. Ognuna è un pezzo unico, datato e firmato. La natura, i suoi cromatismi e le costanti metamorfosi sono fonte di assoluta ispirazione per le sue creazioni. E molto interessanti e innovative sono le ricerche sui pigmenti come il céladon, particolarissima tonalità di verde giada utilizzata nelle porcellane cinesi dell’epoca Song nel 13° secolo, ma già nota in Cina durante la dinastia Han che governò dal 206 a.C. al 220 d.C. Oggi Armel continua instancabilmente le proprie sperimentazioni creative ed è ben lieto di accogliervi nella sua casa-atelier immersa nella natura. Per scoprire il suo meraviglioso universo cromatico.

Foto: © Armel Hédé