Riscoprire un periodo mitico del rock significa innanzitutto frugare negli aspetti più sconosciuti del fenomeno. Perciò Bologna “la dotta” ha puntato i riflettori sul gruppo più celebrato del progressive – i Pink Floyd – e in particolare sulle realtà rimaste nascoste sotto la sfolgorante superficie del successo. E lo ha fatto attraverso le immagini (anche quelle meno note) dei fotografi che hanno immortalato la parabola della rock band inglese: Jill Furmanovsky, Storm Thorgerson, Andrew Whittuck, Colin Prime, Baron Wolman. La mostra, da ONO Arte Contemporanea, s’intitola non a caso Pink Floyd: Il lato oscuro (ovvio richiamo a The Dark Side Of The Moon del 1973) e ripercorre la lunga storia del gruppo cominciando dai giorni stentati degli esordi, ancora prima del problematico battesimo discografico con The Piper At The Gates Of Dawn (1967).
Indiscutibile in questa prima fase la preminenza di Syd Barrett (1946-2006), forse il meno dotato tecnicamente tra i fondatori del gruppo, ma certo il più creativo e visionario. È lui che inventa il nome Pink Floyd (dai nomi di battesimo di 2 bluesmen statunitensi: Pink Anderson e Floyd Council), scrive la maggior parte delle musiche ed è il responsabile di tutti i testi all’insegna del nonsense e dei deliri psichedelici. Purtroppo gli abusi di droghe condanneranno Syd a una rapida autoeliminazione. Dal 1968 sarà l’amico d’infanzia David Gilmour a sostituirlo, dando il via alla seconda stagione che sotto la guida strategica di Roger Waters conoscerà i massimi trionfi. Dopo l’abbandono di quest’ultimo, nel 1994 la band pubblicherà The Division Bell cui faranno seguito un mastodontico tour mondiale e nel 1995 il live Pulse.
Sono molte le immagini esposte che assumono il significato di una testimonianza storica, al di là della personalità del fotografo. Senza dubbio, però, è particolarmente significativo il contributo di Storm Thorgerson, graphic designer oltre che fotografo, co-fondatore di quello Studio Hipgnosis in gran parte responsabile delle copertine e delle immagini scenografiche dei Pink Floyd. E non è da meno quello di Jill Furmanovsky, fotografa che ha saputo cogliere l’essenza della vita di una rock band: dai momenti di quotidianità al clima infuocato del palco. In certi suoi scatti sembrano emergere i caratteri dei musicisti, in altri lo spirito della loro musica: non solo nei pregi (che sono molti), ma persino nei difetti (come certi eccessi d’enfasi, che pure catturavano il pubblico). D’altronde tutto, nel bene e nel male, diventa storia. Tutto diventa rock narrato per immagini.
Pink Floyd
Il lato oscuro
Fino al 30 novembre 2019, ONO arte contemporanea, via Santa Margherita 10, Bologna
tel. 051262465
Foto: © Colin Prime
© Andrew Whittuck
© Jill Furmanovsky