Più di 160 tra foto, videoinstallazioni e documentari. È Il sorpasso, richiamo alla commedia all’italiana di Dino Risi con uno spettacolare Vittorio Gassman, ma in particolare titolo dell’esposizione romana che scandisce quella voglia di riscatto dell’Italia che attraversò la penisola dal 1946 al ‘61. Suddivisa in 10 sezioni tematiche, la mostra propone immagini che partono dal dopoguerra, passano attraverso la ricostruzione e il boom economico per concludersi idealmente con le Olimpiadi di Roma, il completamento della rete televisiva e dell’Autostrada del Sole. Un quindicennio che ha profondamente segnato e cambiato sia l’Italia sia gli italiani, dove sembrava che tutto fosse possibile e niente avesse conseguenze. Anni in cui l’idea di Repubblica Democratica riprende forma lasciandosi alle spalle totalitarismi e regni; in cui neppure le differenze, politiche o sociali, riescono a fermare il progresso e il desiderio di rinascita; in cui si avverte una forte spinta unitaria volta alla ricostruzione del Paese e al suo rilancio su scala mondiale, riuscendo addirittura a fare della Capitale la sede fondatrice della Comunità Europea. 15 anni difficili, di fame e miseria che gli italiani sopportano col sorriso rimboccandosi le maniche e occupandosi in prima persona di ricostruire case e paesi interi; che vedono esplodere il nostro cinema, con le star hollywoodiane che fanno a gara per farsi scattare una foto dal paparazzo di turno; con l’industria manifatturiera che grazie alla disponibilità di manodopera a basso costo e al piano Marshall può finalmente competere a livello mondiale. Anni bellissimi e dannati, quelli del Sorpasso, in cui il progresso vince su chi resta indietro e non riesce a seguirne il passo e stravince sulla natura, soffocata da condomini e fabbriche. A mutare sono gli usi e i costumi d’Italia, enfatizzando la differenza di qualità della vita fra Nord e Sud con le inevitabili ondate migratorie verso l’Europa e le Americhe, mentre i sindacati cominciano a farla da padroni e il Partito Comunista imperversa sulla scena politica.

Accanto agli scatti dei “lavoratori dell’immagine” (fotografi di agenzia al servizio dei settimanali illustrati) ecco le acclamate firme della fotografia, attirate nel Belpaese dagli Studi di Cinecittà e dalle grandi stelle internazionali: Gianni Berengo GardinFulvio RoiterCecilia ManginiFederico PatellaniCaio Mario GarrubbaPepi MerisioWanda WultzTazio SecchiaroliFerruccio LeissRomano CagnoniWalter MoriBruno MunariItalo InsoleraItalo ZannierWillian KelinAlfred EisenstaedGordon Parks… E ci sono i fotografi indipendenti, le cui immagini pubblicate sui principali rotocalchi sottolineano tutte le mancanze e le pecche che questo sviluppo rapido e incontrollato si porta dietro. Obiettivo di questa mostra non solo è mettere in luce le contraddizioni del boom economico partendo dalla vita delle persone comuni, ma far riflettere sul valore del lavoro e sulla capacità di rinascere condividendo un pensiero comune capace di portare la luce in fondo al tunnel. Il sorpasso è una scusa fotografica perfetta per fare un salto nel passato, fra nostalgia e tenerezza. Da ciò che siamo stati, possiamo comprendere cosa potremmo ancora essere.

Il sorpasso
Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961
Fino al 3 febbraio 2019, Museo di Roma, piazza Navona 2 e piazza San Pantaleo 10, Roma
tel. 060608
Catalogo Silvana Editoriale e Istituto Luce Cinecittà, € 28

Foto: Arrivo dell’attrice cubana Chelo Alonso all’Aeroporto di Ciampino, 1959, Archivio Storico Luce
Bambini e venditrice di sigarette, CSAC Università di Parma, Fondo Publifoto
La Lancia Aurelia B 24, Centro Storico Fiat