Per quelli come noi – e mi auguro per molti di voi – che piuttosto d’ascoltare musica in streaming preferirebbero farsi fucilare (metaforicamente) alla schiena, qual è uno dei più grandi piaceri che la vita ci riserva? Non ci sono dubbi: addentrarci nei negozi di dischi, magari polverosi e un po’ confusionari che trattano preferibilmente l’usato, a setacciare “pepite musicali ” dimenticate se non addirittura sconosciute.
Wayne Henderson
(1939-2014)
Di recente mi sono ritrovato fra le mani (da Dischivolanti, consigliatissimo, in Ripa di Porta Ticinese 47 a Milano) questo piccolo gioiello registrato nel 1967. Al che il mio sopracciglio sinistro ha assunto dimensioni “ancelottiane ” mentre ne soppesavo attentamente la copertina. Ma Wayne Henderson non è quel trombonista texano, nativo di Houston, che faceva parte della prima line up dei Crusaders, vale a dire The Jazz Crusaders con Stix Hooper, Wilton Felder e Joe Sample?
Ma sì, è proprio lui! E People Get Ready che dà il titolo all’album non è per caso la famosa canzone di Curtis Mayfield? Nuova risposta affermativa, e allora non ho avuto bisogno di nient’altro se non di questi 8 brani (4 per facciata) fra cui Cucamonga e Cathy The Cooker scritti dallo stesso Henderson, più 2 capolavori di Otis Redding: Respect e Fa-Fa-Fa-Fa-Fa (Sad Song).
Ma veniamo all’ascolto. Sin dalla prima nota le parole sono 2 e imprescindibili per tutti: let’s groove. Anzitutto un tappeto percussivo di sana e robusta costituzione garantito da Moises Oblagacion, Ricky Chemelis, Max Garduno e Paul Humphrey, dove i solisti Al Abreu (sax soprano e sax tenore) e naturalmente il capitano di vascello Wayne Henderson al trombone, si scapicollano spesso e volentieri in vertiginosi assoli jazz funk fino raggiungere punte estreme di free jazz. Il tutto sostenuto dal potente basso elettrico di Pancho Bristol.
Più che un semplice Lp, People Get Ready è insomma una vera festa per i sensi, da tenere ben allertati durante tutto l’ascolto. E ancora una volta, let’s groove !