Ci si può rilassare senza dover spendere una fortuna? Certo! Ci sono località termali (da nord a sud Italia, isole comprese) che la natura ha trasformato in spettacolari realtà per il nostro benessere. Alcune sono gratuite; altre, a un prezzo irrisorio, sono gestite da società che le mantengono pulite ed efficienti. A Bormio c’è la vasca naturale dedicata a Leonardo da Vinci, il quale citò nel Codice Atlantico il nome della località termale. La pozza è ai piedi di un torrente, circondata da una parete rocciosa dove il relax fa rima con meditazione. Vicino a Siena, nella frazione di San Quirico d’Orcia, ecco le Terme di Bagno Vignoni . Qui l’acqua sulfurea d’origine vulcanica che sgorga a una temperatura di 51-52° viene utilizzata a scopo terapeutico fin dall’epoca Etrusca e Romana. Sulle pendici del Monte Cetona, immerse in boschi di cipressi e faggi, le Terme di San Casciano hanno antichi lavatoi d’acqua che sgorga a 40°.
Petriolo, già frequentata da Papi e notabili, si distingue invece per le proprietà curative delle sue acque ricche di minerali, situate intorno alla sorgente del torrente Farma. A San Filippo , rinomata per le sorgenti libere vicino al Monte Amiata a sud di Pienza, c’è lo spettacolare fenomeno della lanugine bianca causato dal boro contenuto nelle acque che si deposita su tutto ciò che si trova nei dintorni. Nelle Terme di Saturnia, vicino a Grosseto, l’acqua fuoriesce dalla sorgente a 37°; e dopo qualche centinaio di metri si trasforma nelle Cascate del Gorello, chiamate anche Cascate del Mulino. L’acqua sulfurea scorre in piccole pozze e diventa più calda e impetuosa man mano che si risale verso la sorgente, fino a tramutarsi in un idromassaggio naturale.
Il Lazio gode di un’antica tradizione con le Terme Taurine della Ficoncella di Civitavecchia. Il nome deriva da un fico selvatico situato sulla sommità di un colle, dove gli Etruschi costruirono la località di Aquae Tauri. Qui le acque ipertermali sulfuree vengono convogliate in 5 grandi vasche. Anche nel Viterbese ci sono varie fonti: nelle Terme del Bullicame, citate da Dante Alighieri nella Divina Commedia, la temperatura della sorgente si attesta sui 58° e l’acqua viene classificata come sulfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa. A poca distanza le rinomate Piscine Carletti, sito ipertermale che nasce da una sorgente con caratteristiche simili a quella del Bullicame. Le Terme del Bagnaccio comprendono varie sorgenti, sia ipertermali (65-66°C) sia ipotermali (23-29°C), accompagnate da emissioni di gas.
Sull’Isola d’Ischia, potete contare su sorgenti libere e gratuite. Una di queste è incastonata fra le rocce a strapiombo sul mare di Sorgeto, frazione Panza. Ciò che fuoriesce dal fondale marino a 90°, crea una miscela d’acqua marina/acqua termale utilizzata per la talassoterapia. Le Terme Fumarole prendono invece il nome dai fenomeni d’emissione di vapore acqueo dalle falde vulcaniche. Il vapore, unito ad altre sostanze gassose, sale fino a incontrare la sabbia per poi perdersi fra i granelli surriscaldando gli strati sovrastanti. La sorgente più conosciuta in Calabria, Grotta delle Ninfe, è in provincia di Cosenza. Leggenda vuole che la grotta abbia custodito l’alcova di Calipso, dea greca del mare. C’è invece chi narra fosse la dimora delle Ninfe Lusiadi, custodi del segreto della bellezza eterna. Nell’Alto Oristanese, in Sardegna, Fordogianus ospita l’impianto termale dove confluiscono acque calde e fredde. La Sicilia, ci propone le Terme Segestane di Castellammare del Golfo. Si tratta delle cosiddette Polle di Crimiso, piccole anse da cui fuoriesce acqua calda sulfurea sui 46-47°. Infine, i rinomati fanghi centenari delle acque dell’Isola di Vulcano che sgorgano rinfrancanti per la pelle e combattono le malattie ossee e respiratorie. Sfruttati in modo costante, sono i primi da sempre.
Foto: Terme di Saturnia
Vasca naturale Leonardo da Vinci
Terme di Bagno Vignoni
Terme Taurine della Ficoncella
Fanghi dell’Isola di Vulcano
Impianto termale di Fordogianus