“Sono nato sotto i venti di un valico in un tempo di disgrazie. Una grande casa gravata dai secoli. Io e mia nonna. Lei mi ha insegnato tutto. Sono cresciuto cattolico. Lo siamo da più di un millennio. In un mondo sanguigno, carnale, meraviglioso ma crudele e spietato. Solo l’incarnazione poteva commuoverci: la Madre col bambino ”.
È il folgorante incipit di Tanno (€ 19.90), 112 pagine edite da saldaPress che visualizzano il debutto nel mondo del fumetto di Giovanni Lindo Ferretti, classe 1953, natìo di quella Cerreto Alpi che nel libro viene definita “un’isola di pietre nell’Appennino tosco-emiliano ”; voce + corpo + anima dei CCCP – Fedeli alla linea, dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) e dei PGR (Per Grazia Ricevuta).
Giovanni Lindo Ferretti e Michele Petrucci
In curriculum, rimpolpato dalla reunion dei CCCP insieme a Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur – con tanto di date berlinesi, attraverso la spettacolare mostra in quel di Reggio Emilia intitolata Felicitazioni! Fedeli alla linea 1984–2024 e forte di una tournée tricolore da tutto esaurito – c’è il fiore all’occhiello di quest’autobiografia disegnata da Michele Petrucci che ruota attorno ai cavalli (“Allevare animali insegna ad allevare uomini. Se sei attento con gli animali, lo sarai con gli uomini ”), insostituibili presenze che da sempre accompagnano l’esistenza di Ferretti.
Tanno è l’affettuoso nome di Tancredi, il cavallo da lui più amato, che in questa graphic novel intrisa di sentimenti, di parole e di immagini ci fa scoprire come meglio non si potrebbe la ferrettiana interiorità e il profondo legame con i luoghi della sua infanzia (“Da bambino volevo essere come mio padre, mio nonno, mio bisnonno. Tutti quei Giovanni e Francesco ripetuti per secoli. Volevo essere non da meno di quelli che prima di me avevano abitato la mia casa ”). Senza ovviamente trascurare le tappe di una vita pubblica fatta di musica, di pensieri, di poesie.