Ah, l’Aleran! Pronunciato con la stessa gioia con cui si stappa la prima bottiglia il venerdì sera! Mettetevi comodi, versate 1 calice (se ce l’avete a portata di mano molto meglio!) e preparatevi per questa recensione che non vi farà venire il cosiddetto “mal di testa da degustazione “. Promesso!

Amici di CoolMag, voglio parlarvi di un nettare che non è timido: tutt’altro. L’Aleran (il riferimento è Aleran de Troyes, 1° Conte di Troyes nominato dall’Imperatore Ludovico il Pio) entra in scena come un cugino simpatico al matrimonio: non sarà il più blasonato, magari non avrà la storia centenaria del bisnonno barone, ma quando arriva porta allegria e… voglia di fare il classico “trenino “! Prodotto a Trois-Puits, a sud di Reims, l’Aleran non è quello champagne che ti fa sussurrare “Mmm, sento le note di pan brioche e un sentore di pietra focaia bagnata dopo la pioggia di primavera“. L’Aleran è più un “Ah, che bollicina sbarazzina! “.

Al naso ti dice “Ciao! ” con un profumo che ricorda vagamente… l’uva! Geniale, vero? Magari ci scappa anche una timida mela verde un po’ acerba, quella che ti fa fare una smorfia simpatica. Ma non stare lì a cercare la complessità di un trattato di filosofia enologica, eh! Qui si va dritti al sodo: profumo di festa imminente!

È in bocca dove l’Aleran dà il meglio di sé. Le bollicine ti solleticano la lingua come un gattino giocherellone. Non aspettatevi una cremosità avvolgente da farvi chiudere gli occhi in estasi mistica. No! L’Aleran è più un’esplosione di “frizzichino ” che ti fa dire: “Ma quanto è allegro questo vino! “. La sua acidità è come quella battuta un po’ così del tuo amico, che sai che non è serissima ma ti strappa comunque un sorriso.

Si presta ad ogni occasione perché è democratico come un gelato al limone d’estate. Che stiate festeggiando la promozione del gatto, il ritrovamento del calzino spaiato o semplicemente avete voglia di sentirvi un po’ “sciampagnosi ” senza dover vendere come si suol dire “un rene “, l’Aleran è lì, pronto a fare la sua parte.

Abbinamenti? Con le patatine fritte, con la pizza del sabato sera, con le chiacchiere fra amici, con 1 brindisi improvvisato al tramonto. Non si offende mica, anzi! È come quell’amico che si adatta a tutte le situazioni, che non ti fa sentire in imbarazzo se non hai messo in tavola il caviale e le ostriche. L’Aleran, in conclusione, è lo champagne che non si prende troppo sul serio. Ed è proprio per questo che ci piace. È la bollicina spensierata, l’alleato ideale per trasformare ogni momento in una piccola celebrazione.

Non sarà il Re dei saloni, ma è di certo il Principe delle serate in allegria. Quindi, la prossima volta che lo vedrete sullo scaffale guai a snobbarlo! Dategli una chance e vi regalerà un “plin ” di felicità! E ricordatevi, il miglior abbinamento per un buon vino è sempre una buona compagnia.