«Non è solo un ristorante, è un punto di partenza. Non si ferma a Monti ma resta in movimento fra eventi, collaborazioni, nuovi stimoli». La giovane chef Anastasia Paris, classe 1994, originaria di Celano (AQ), introduce così Futura aperto lo scorso 9 aprile a Roma, nel cuore del Rione Monti, in via Panisperna 222 A.

«È la strada dove adoro passeggiare nei momenti di riposo. Non potevo certo immaginare un luogo migliore per il mio ristorante, piccolo e raccolto, in una delle zone più caratteristiche della Capitale». Futura ospita solo 20 coperti, di cui la metà ruota attorno allo chef’s table e alla cucina a vista, fiori all’occhiello di questo giovane, stimolante progetto. Anastasia ha voluto accanto a sé 2 amici, oggi soci: Flavia Ercoli, con lei ai fornelli; Luigi Carofilis, ai vini.

La chef abruzzese Anastasia Paris

Vanta un ragguardevole bagaglio d’esperienze, Anastasia. Non solo ristoranti ma anche macellerie, catering e un buon numero d’alberghi: dalla Gambero Rosso Academy all’Umbria, alla Sardegna, alla Liguria e ovviamente Roma, fino all’Australia dove ha trascorso 1 anno e ½. Esperienze che le hanno consentito di conoscere sempre di più la materia prima: lo dimostrano la padronanza dei tagli di carne e delle tecnicheartigiane ”, come il lavoro sugli insaccati che troviamo anche nel menù di Futura, nonché la preparazione sulla materia ittica maturata nel periodo trascorso a Sanremo.

Tassello fondamentale, inoltre, è stato il lavoro in sala all’Osteria della Trippa, a Trastevere, sfociato nella struttura architettonica di Futura, dall’omonima canzone di Lucio Dalla datata 1980. Da qui la decisione d’affidarsi allo StubeStudio d’architettura e design che ha concepito uno spazio elegante, accogliente, che parla di casa. Qui, il dialogo fra Anastasia e i clienti è centrale, grazie al succitato chef’s table, spazio intimo dove ogni piatto viene raccontato direttamente da chi lo prepara.

Al Futura «la cucina è concreta, senza voli pindarici», tiene a puntualizzare la chef. Una cucina italiana contemporanea che guarda alla tradizione senza snaturarla, alla ricerca di un equilibrio dei sapori. In carta troverete 8-9 piatti fissi (a rotazione bimestrale), più 5-6 fuori menù che cambiano di settimana in settimana, per un’offerta dettata dalla spesa quotidiana nei mercati rionali e che comprende carne, pesce, pietanze vegetariane e vegane. La carta del pranzo, SuperA, segue la medesima impostazione dando però spazio a piatti più agili dalle preparazioni più veloci, mentre il servizio serale dalle 18, anche per l’aperitivo, non ha una formula ma accoglie gli ospiti fra vini e cocktail classici, salumi, formaggi e assaggi scelti dal menù, però in formato ridotto.

Per quanto riguarda i piatti, segnaliamo il polmone arrosto e poi cotto col sottovuoto, con cipolla e cucunci al pomodoro, servito su cialda di tapioca; il bottone ripieno di patate e timo, burro affumicato di Paolo Amato, erbe amare e mosto cotto; la ricciola cotta nel latte di cocco, con la sua tartare alla mediterranea: un gioco fra cotto, crudo, sapidità e dolcezza. Omaggiando l’Abruzzo e la sua cultura gastronomica, presto farà il suo ingresso nel menù anche la pecora; ma c’è sempre spazio anche per i vegetali e la pasta fresca e ripiena fatta da Anastasia in persona.

Infine la carta dei vini. Curata da Luigi Carofilis, punta su 50-60 etichette ma nuove proposte entreranno con regolarità. Troverete soprattutto vini biodinamici, con qualche etichetta biologica e naturale, a partire da € 20.