l miglior modo per trascorrere la serata di San Valentino? Andare al Teatro Regio di Parma ad ascoltare Claudio Baglioni. «Piano di Volo – Solo Tris. L’ho chiamato così, il tour, perché sono io il pilota», ha spiegato agli spettatori/fans. «L’unico trasvolatore: con la mia voce e alcuni strumenti. I primi trasvolatori cominciarono con le loro imprese solitarie a cercare di unire i luoghi, a vedere come certi sogni potevano assomigliarsi e potevano realizzarsi».
È il nuovo capitolo di Claudio. Il progetto musicale live in solitaria nei teatri lirici, iniziato nel 2022 e proseguito nel 2023. L’intera trilogia, che conta circa 300 esibizioni, è la tournée più lunga della sua carriera che completa i precedenti e storici spettacoli solisti: Assolo (1986), Incanto (2001) e Diecidita (dal 2011 al 2013).
Il concerto, che si apre sulle note di Uomo di varie età, lo vede rappresentare seduto al pianoforte a coda il suo lungo passato di compositore. Le incursioni nella vita di musicista, attraverso la tastiera elettrica collocata al centro del palcoscenico, ricordano invece l’adolescente che si esibì in romantiche melodie, da Con tutto l’amore che posso a Fotografie.
È «un viaggiatore errante», il cantautore romano, che attraverso i propri pezzi segue i sogni in 12 note. Il suo è uno «show ravvicinato del terzo tipo», ispirato da giochi di luci che accendono le canzoni di rosso, di blu, di giallo, di verde. Poi c’è l’illuminante scenografia, dove i laser si mettono a disegnare figure geometriche. Idea, questa, realizzata dal sapiente lavoro del lighting designer Carlo Pastore, storico collaboratore dei megaconcerti in grandi spazi come l’Arena di Verona.
Claudio è un’artista poliedrico che si dona totalmente al pubblico e che con garbo e autoironia (acquisita nella maturità, rispetto alla timidezza degli esordi) percorre la sua storia professionale e privata, fino a proiettarsi nel futuro con un avveniristico piano digitale in una sorta di rinascita di alcuni brani tratti dal suo repertorio.
Dalla platea fino ai loggioni, veniamo coinvolti in un viaggio che vorremmo non finisse mai sulle musiche di E tu, Questo piccolo grande amore, Tu come stai e Avrai. Accanto a me, nel palchetto, la direttrice editoriale di CoolMag, Eleonora, si commuove ripensando a quando era discografica e aveva lavorato proprio con lui. Era il 1982 quando Baglioni atterrò a Milano, da Londra, e raggiunse lo studio di registrazione Cgd/Idea Recording per il missaggio del brano dedicato al figlio appena nato.
Baglioni mentre autografa, dopo il concerto, il 45 giri di Avrai
© Lucia Quagliarotti
Quando esegue Mille giorni di te e di me, vedo coppie che si uniscono in un abbraccio rassicurante, mentre quando si sfila la giacca, rimane in camicia, imbraccia la chitarra e si mette a Strada facendo e La vita è adesso, il pubblico che fino a quel momento canticchiava sottovoce per non disturbare si sfoga in un irrefrenabile coro liberatorio.
Dopo 3 ore di spettacolo, Claudio ci informa che il volo della serata è in fase d’atterraggio. Ma c’è ancora tempo per i bis : i baglioniani si alzano dalle poltrone e si raggruppano sotto il palco ad attendere il tocco della sua mano, in segno di stima e di amore. Lui si congeda con un inchino, un grazie! … e il viaggio continua.
© Eleonora Tarantino