Richard Thompson e il cinema. Niente a che vedere con Ry Cooder, il quale a livello di colonne sonore ha costruito una propria discografia di genere a dir poco imponente – per l’ex Fairport Convention, semmai, il circoscritto lavoro nella musica in celluloide è stato un banco di prova per misurasi con un’arte ben definita che, oltre a Cooder, vanta grandi venture di esimi colleghi quali Randy Newman, Peter Gabriel, Robbie Robertson, Van Dyke Parks e Nick Cave & Warren Ellis. Questo The Cold Blue ha come antesignani 2 soundtrack by RT: Sweet Talker, colonna sonora per un film australiano del 1991, e sopratutto Grizzly Man, documentario di Werner Herzog del 2005 in cui Thompson era aiutato dal vecchio amico Henry Kaiser e da Jim O’Rourke (Gastr del Sol, Sonic Youth, Wilco) – doc che in Italia abbiamo avuto la fortuna di vedere al grande schermo grazie a una vecchia, pluriennale manifestazione milanese che ha lasciato davvero un vuoto culturale in città, Suoni & Visioni. E volendosi spingere un po’ più in là, The Cold Blue potrebbe essere l’ultimo tassello di una tetralogia thompsoniana strumentale cui capostipite è l’imperdibile Strict Tempo! (1981), collection di musiche disparate fra araba, irlandese, andalusa, scozzese e quant’altro.

La nuova pellicola, diretta dal produttore e documentarista Erik Nelson, pluridecennale amico di RT, è un documentario che rievoca le vere gesta sul fronte occidentale di uno fra i più rinomati registi della Classic Hollywood, l’alsaziano naturalizzato statunitense William Wyler, autore di capisaldi della settima arte come Vacanze romane (1953), Ore disperate (1955), Ben-Hur (1959) e Funny Girl (1968). Grazie a tutta una serie di girati inediti durante le riprese per il documentario Memphis Belle/A Story Of A Flying Fortress (1944), che narrava dell’ultima missione nei cieli europei del famoso bombardiere Memphis Belle, Nelson vi ha costruito un nuovo doc integrando le immagini dell’epoca con interviste con i sopravvissuti delle crew del velivolo il quale, a detta di chi lo ha visto, mostra frammenti di guerra quanto meno straordinari.

Il cantautore e chitarrista britannico ha così avuto modo di affrontare un genere musicale inedito, tra il filarmonico e il cameristico – peraltro con l’aiuto del conduttore d’orchestra Peter Askim, con il quale ha lavorato alla colonna sonora ai leggendari Capitol Studios di Los Angeles. Il risultato è oltre 1 ora per una ventina di brani solenni, decisamente in scia con i commenti sonori di moltissimi war movies di cui è piena la storia del cinema. Molto bello ed emozionante il risultato ottenuto del tema guida, diviso in 2 parti, ma pure Tremendous Workers e Kill A Human, frammenti musicali che sembrano unire indistintamente Samuel Barber, Franz Schubert e Bernard Herrmann. A chiosa del tutto, Richard Thompson aggiunge pure guitar version sia di Family sia di Cold Blue, che i più entusiasti del verbo thompsoniano apprezzeranno sicuramente. Il tutto, in attesa che il grande artista si decida a dar seguito all’eccellente 13 Rivers (2018) ma anche che gli venga tributata giusta gloria all’imminente concerto all-star in programma alla Royal Albert Hall di Londra il prossimo 30 settembre per i suoi 70 anni, con ospiti di gran nome quali David Gilmour (Pink Floyd), Danny Thompson (Pentangle), Bob Mould (Hüsker Dü, Sugar), Loudon Wainwright III, Maddy Prior (Steeleye Span), Derek Smalls (Spinal Tap), diversi Fairports e naturalmente famigliari vari ed eventuali come l’ex moglie Linda e il figlio Teddy. Non mancheremo.