Ti inoltri nella lettura di Carlo, You Rock! e più volte ti metti a rileggere quanto appena scorso per come l’eloquio sia fra il serio e il faceto, il romanesco e il colloquiale – e magari ti chiedi se quanto hai appena letto lo ha scritto veramente. Dev’essere proprio, anche se non lo conosciamo di persona, che Carlo Basile “spacca”, come sentenzia il titolo del suo 1° libro (ed espressione english che gli hanno affibbiato i tanti artisti incontrati nei decenni); peraltro 1° di quella che è prevista come una serie di ben 6 volumi. Ma la domanda che fra i più giovani o semplicemente i meno informati si staranno facendo è: ma chi è ‘sto Carlo Basile? Uno che: “Storie di sesso (poco), droga (molta) & hit parades (niente male)“, come da sottotitolo assai spassoso.
Carlo Basile con Ian Gillan dei Deep Purple
L’eco lontano per chi non è di Roma né vi abita o vi abbia abitato è che nella capitale Basile è un’istituzione nell’ambiente musicale fin dagli anni 60 – decennio in cui pian piano si è fatto largo come “consigliori” musicale del leggendario Piper Club e come direttore di Off-Side, una fra le prime fanzine italiane di un certo peso. Dopodiché, molti lo conoscono come discografico, prima alla EMI e poi alla RCA; ma, soprattutto, il grande pubblico dei favolosi anni 70 probabilmente se lo ricorderà a fare incursioni accanto a Gianni Boncompagni e a Renzo Arbore nell’epocale trasmissione radiofonica Alto Gradimento, per poi passare nella redazione nell’altrettanto ricordatissimo Per Voi Giovani, programma ideato dal recentemente scomparso Paolo Giaccio. Anni ruggenti, insomma – che certamente Carletto, come lo chiamano in molti, ha vissuto full on.
In onda con Renzo Arbore
Come detto la lettura è molto divertente, perché praticamente a ogni riga traspare l’innata verve dell’autore, che decenni dopo ricorda con occhio disincantato quell’epoca andata ma rimasta ben vivida nella memoria di molti che c’erano. Il tono è veramente esilarante quando Basile racconta dell’arrivo in Italia di quelli che allora erano “alieni”, che lui in gran parte ha avuto la fortuna di vedere (ma anche la scaltrezza di esser lì, quando c’erano…) e incontrare nelle prime, storiche apparizioni italiane: Beatles, Rolling Stones, Procol Harum, Small Faces, Pretty Things, Who, Ray Charles, Byrds, Manfred Mann, Jimi Hendrix, Spencer Davis Group, John Mayall, Nice, Deep Purple, Grand Funk Railroad, Pink Floyd (a Pompei nel 1971 Carletto era lì, fra il non-pubblico – capito?!?!).
Basile (primo da destra) in prima fila al concerto romano dei Grand Funk Railroad, 1971
Volete sapere del Pop Musica Festival tenutosi nel maggio 1968 al Palazzo dello Sport di Roma? Basile era nel mezzo della bolgia, dentro e fuori le quinte, dove a fare colonna sonora live on stage vi era gente di un certo calibro come Captain Beefheart & His Magic Band, Donovan, Pink Floyd, Fairport Convention, Buffy Sainte-Marie, Traffic, Hugues Aufray, Family, Odetta, Move, Ten Years After, Soft Machine, Blossom Toes e chissàchialtri.
Lo staff della EMI Italiana negli anni 70 – Carlo Basile è il 4° da destra
Non mancano i “dietro le quinte”, sia discografici sia giornalistici. Sappiate solo che Basile è schietto, non ha peli sulla lingua ma ha il sorriso sulle labbra, regala giudizi che spesso sono uno spasso e colgono nel segno. Per un Franco De Devitis (RCA–Ricordi) definito “tenerissimo” (noi aggiungiamo anche uno dei più bravi e preparati discografici italiani – un vero gentleman adesso in meritata pensione, da cui comunque tanti improvvisati in carriera dovrebbero imparare), trovate la responsabile promozione tivù Nada Ovcina (EMI), “donna cui davo molto fastidio, che cominciò ad aprire la mia posta, a controllare il mio stipendio e le mie spese“. Parole al miele, ma anche di molto sollazzo, per i già citati Boncompagni e Arbore (“due geniali antesignani dello sfottò demenziale… bei tempi, ragazzi, mi divertivo un mondo lavorando!“), così come non mancano definizioni fulminee per Carlo Massarini (“dinoccolato, un po’ algido e con un’attitudine piuttosto snob – ma tutto sommato competente“), Roberto Brigada (“un gentiluomo“), Mario Luzzatto Fegiz (“sarcastico, pungente, argutissimo” – tuttavia, sentiamo già mezza Italia mugugnare…), Maurizio Becker (“agiografico“), Raffaele Cascone (“simm’e Napule paisà, simpaticissimo e caustico“), il già evocato Giaccio (“saggio e sempre sintetico, un vero signore“), fino a Teresa Piazza (“giovane e veramente sexy anche se piccolissima di statura, una delle voci radiofoniche più belle dell’epoca, della quale si diceva che fosse bravissima a far “sesso”, non so se fosse vero o pura diceria – io riporto le cronache, non me ne voglia la pulzella se viene citata in questo modo“).
Con Richard Benson, Mario Luzzatto Fegiz, Carlo Massarini, Teresa Piazza e Paolo Giaccio, redazione di Per Voi Giovani
Con Carlo, You Rock!, ripetiamo, siamo solo alla prima di 6 puntate. Pensate, quindi, cosa riserva il futuro: a cominciare dai gustosi racconti che riguarderanno Lou Reed e David Bowie, per i quali Carlo Basile era l’uomo di fiducia in Italia, tipo che il NYC Man e il Thin White Duke volevano solo lui quando scendevano nel Belpaese a suonare o a fare promozione. Ulteriore nota di merito, non comune a molte pubblicazioni musicali nostrane dove solitamente il gioco “trova il refuso” dà molte soddisfazioni: qui, fondamentalmente, di refuso ne abbiamo trovato solo 1, il misspelling di Gram Parsons (Byrds), a pagina 23 fatto passare per tal Graham Parson. Perché Carlo, tu spacchi!
Carlo Basile, Carlo, You Rock! Storie di sesso (poco), droga (molta) & hit parades (niente male), Marmot Publishing, 95 pagine, € 34
Al Piper Club di Roma, con il collega Nicola Muccillo, Basile intervista Manfred Mann